La Salernitana in settimana ha battuto la Sampdoria per 4-0, guadagnandosi così la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia.
Era previsto come un derby caldo e molto importante per entrambe le squadre, quello giocatosi allo stadio “Arechi” tra Salernitana e Napoli. Soprattutto i ragazzi di Rudi Garcia hanno vissuto l’ennesima settimana di polemiche dopo la nuova delusione interna contro il Milan ed erano chiamati al nuovo riscatto in trasferta. Alla fine il Napoli riesce ad imporsi col punteggio di 2-0, al cospetto di una Salernitana apparsa molto volenterosa.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il turista: dispiace vedere Osimhen (per motivi fisici) lontano dal campo, ma purtroppo distante dal gruppo anche al di fuori del rettangolo verde. Chiariamoci, tutto concordato con la società per cui evitiamo polemiche senza senso. Allora affidiamoci alle sensazioni, visto che di chiarezza sul rapporto tra il centravanti nigeriano e il club partenopeo c’è n’è pochissima. I continui voli (Germania-Nigeria) per vicende personali sono sacrosanti ma portano alla mente un altro calciatore importante che nell’ultimo periodo della sua esperienza era sempre in giro per il mondo. Parlo di Manolas, che fu sempre infortunato e in permesso prima di andare via il 2 gennaio successivo, scoprendo che la cessione era stata concordata silenziosamente tra le parti. Va detto, per onestà, che parliamo di due calciatori dal valore di mercato totalmente differente tra loro.
- Il francobollo celebrativo: la Salernitana sembra essersi fermata al 30/04/2023 quando ha festeggiato in piazza l’aver rinviato di 96 ore la festa scudetto del Napoli. Tifosi pronti ad accogliere i propri eroi in aeroporto e caroselli in città fino a notte tarda. Tutto lecito per carità, lo sfottò è il sale del calcio però probabilmente la formazione granata deve davvero iniziare a cambiare marcia. Già perchè neanche la scossa in panchina, con un tecnico che ha portato alla retrocessione anche un’altra squadra campana qualche anno fa (e uno score personale del 44% di sconfitte in serie A), sembra aver portato frutti concreti. Da campano auguro alla formazione di Inzaghi di salvarsi facilmente, ma probabilmente è necessario un atteggiamento diverso anche a livello societario se si vorranno giocare ancora altri derby in futuro.
- Il Napoli sufficiente: forse a qualcuno non è chiaro, ma questa rosa è fortissima. Partiamo da questo postulato per far capire che i (troppi) punti di distacco dalla vetta sono frutto di sconfitte (o pareggi) casalinghe contro tre rivali dirette. Non certamente le più forti in assoluto, anzi, ma semplicemente formazioni con maggior qualità e organizzazione di gioco alle quali non si possono concedere venti-venticinque minuti di campo libero. Perchè quello che ha fatto il Milan nel primo tempo e la Lazio nel secondo tempo, non è tanto diverso da quanto visto a Verona nel finale o contro la Salernitana tra il 20′ e il 40′ del primo tempo. I ragazzi di Garcia segnano un gol e spesso decidono di concedere per qualche minuto di troppo il campo all’avversario (anche quando non particolarmente forte). Va corretto immediatamente questo atteggiamento e provare ad essere più continui per tutti i novanta minuti.
- Il patrimonio generato e guadagnato: personalmente ho ripetuto numerose volte che se Spalletti ci ha fatto sognare col terzo storico scudetto, ripetersi sarebbe stato difficilissimo anche per lui. Questo non giustifica comunque la distanza accumulata dalla vetta dopo appena undici giornate. Però Garcia, proprio come Lucio di questi tempi l’anno scorso, è riuscito a far riacquistare fiducia a Raspadori. Tre reti consecutive (quattro da inizio stagione) sono la certezza che il nazionale classe 2000 si trova a suo agio soprattutto da prima punta. Ma il tecnico francese, dopo la sosta, deve riuscire dove il suo predecessore ha mancato, ovvero farlo convivere con Osimhen (possibilmente senza rinunciare a Kvaratskhelia e a questo Politano). Ormai si è compreso che difficilmente il Napoli quest’anno sarà imperforabile e allora perchè non passare con decisione (e nelle partite giuste) al 4-2-3-1? Perchè in questo calcio moderno, si può lottare per lo scudetto anche vincendo le partite per 3-2.
Articolo a cura di Marco Lepore