Senza Osimhen molta responsabilità di portare il Napoli alla vittoria ricade sul suo gemello acquisito, e così Kvicha Kvaratskhelia, dovrà continuare nella scia di grazia che sta vivendo dal rientro per gli impegni per le nazionali. Il Corriere dello Sport sottolinea oggi l’importanza del calciatore, “Come Kvara non c’è nessuno in Serie A che ti punti guardandoti le punte delle scarpette, per capire anche come l’avversario sia messo: e poi, hop, hop, una mossa di qua e una di là e ci sono 87 fermi-immagine che dimostrano questa natura irriverente, si direbbe un po’ guascona o, per comodità, assai scugnizza. Kvicha Kvaratskhelia è una espressione soave del calcio, il poster d’una intelligenza viva che sfocia nella padronanza d’un gesto apprezzabile e anche no, perché conviene anche mettersi nei panni di chi rimane stordito o finisce per terra, non necessariamente gambe all’aria: Soulé, Luvumbo e Leao, pure lui, stanno dietro questo georgiano con quel filo di barba che sembra un mago davvero, come ha detto Osimhen”.