La Gazzetta dello Sport analizza il momento di Lindstrom con il Napoli:
Dura Lecce, sed Lecce. La massima giuridica sulle leggi, calza bene parlando di Jesper Lindstrom. Perché finora con il Napoli il danese ha giocato solo una gara da titolare, a Lecce per l’appunto.
Equivoco tattico Ma proprio quella prestazione, non brillante, ha fatto sì che finora la permanenza in azzurro del ventitreenne arrivato dall’Eintracht Francoforte sia stata abbastanza dura e priva di grandi soddisfazioni. Ironia della sorte Jesper ha giocato di più nell’inizio di stagione tedesco con l’Eintracht (172 minuti) in meno di un mese ad agosto, che col suo nuovo club (136’) in più di due mesi.
Alla base c’è forse un equivoco tattico, nel senso che Lindstrom si adatta come esterno ma è più un trequartista, Garcia lo vede anche come mezzala, anche se non lo ha mai utilizzato così. Fatto sta che finora il suo impegno è stato molto limitato e soprattutto poco efficace per un Napoli che ha bisogno di nuova linfa.
L’acquisto più costoso Del resto parliamo dell’investimento più importante dei campioni d’Italia: 25 milioni di euro. E De Laurentiis si aspetta che presto cominci a rendere anche lui come nelle attese. Ma bisognerà capire che cosa ha in mente Garcia per mettere a frutto un talento importante. Sabato Lindstrom potrebbe trovare un po’ di spazio, ma probabilmente la “sua” partita potrà essere quella di mercoledì prossimo al Maradona contro l’Union Berlino, contro il quale ha già fatto gol nella passata stagione di Bundesliga con l’Eintracht. Il danese ha tatuato un sorriso: speriamo di rivederlo presto sul suo viso.