Calcio Femminile: Svezia/Italia Nations (1-1) – La juventina Sembrant di testa nega il successo alle azzurre

Si può essere dispiaciuti per un pareggio in Svezia? La risposta è un grande sì, che rende l’idea di quanto sia cambiato il vento rispetto a pochi mesi fa. L’Italia di Andrea Soncin – che non è un mago, ma evidentemente sa toccare le corde giuste –, in pochi giorni ha prima gettato sabbia negli ingranaggi delle campionesse spagnole, per poi prendere d’infilata in casa loro le regine del ranking Fifa. Ed è stato solo grazie al colpo di testa della juventina Linda Sembrant, in pieno recupero (al 96’, su punizione generosa fischiata da Frappart), che la Svezia ha scansato la figuraccia davanti ai 12mila di Malmoe. Il pari ha premiato gli ultimi minuti vissuti all’assalto, sfruttando una raffica di palle inattive su cui si è presentata a saltare anche il portiere Musovic. Peccato. Ma va detto che l’Italia, per quasi tutta la partita, aveva mantenuto il pieno controllo della situazione (il primo angolo, le padrone di casa, l’hanno battuto solo al 79’).

 

Propositive Il vantaggio era arrivato in avvio di ripresa con Valentina Giacinti, brava ad attaccare la profondità su lancio disegnato col compasso da Manuela Giugliano: un gol tutto giallorosso, che ha premiato la scelta di rilanciare tra le titolari le due romaniste, in un assetto più propositivo rispetto a quello visto con la Spagna. L’Italia è tornata al 4-4-2 asimmetrico di settembre, modulo di grande solidità e concretezza senza palla, ma non rinunciatario. Tanto è bastato a tenere a lungo sotto ritmo una Svezia con assenze importanti, (su tutte Ilestedt e Rolfo, tra le prime 30 nella classifica del Pallone d’Oro) ma comunque esperta e competitiva in tutti i reparti. Una squadra che in estate aveva preso a schiaffi le azzurre al Mondiale (5-0), per poi batterle ancora a Castel di Sangro un mese fa, di misura. Già in Abruzzo sarebbe stato più giusto il pari, quello che è arrivato ieri complicando di molto – piccola, dolce rivincita – il cammino di Asllani e socie verso la qualificazione olimpica (possibile solo per le prime classificate dei gironi di Nations).

 

Orgoglio «Avevo detto di non accontentarci degli applausi ha commentato Soncin a fine partitama le mani vanno battute davvero a queste ragazze, specie dopo una grandissima prestazione. Stiamo iniziando a capire che possiamo avere il controllo delle partite, allo stesso tempo creando occasioni. Avremmo meritato una gioia più grande». L’obiettivo alla portata, per questa Nations, resta la “salvezza” in Lega A. Per continuare a giocarsela a testa alta con le grandi. Come piace a questa Italia.

 

Fonte: Gazzetta

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