A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Sandro Pochesci, allenatore
“Garcia sta soffrendo l’ambiente Napoli, non riesce ad entrare nella testa del gruppo. Ha voluto trasformare le idee della squadra smontando le loro certezze ed ha sbagliato: è entrato in un gruppo vincente ed ha avuto la presunzione di dire adesso si fa come dico io. Secondo me doveva iniziare così come il Napoli aveva finito per poi modificare alcune cose, gradatamente. Poi, la cessione di Kim ha indebolito il Napoli perché non è stato sostituito adeguatamente. E in tutto ciò mettiamoci pure che Garcia non è tutelato dalla società. Deve fare di testa sua, non deve ascoltare nessuno perché se vuole fare una trasformazione deve farla fino alla fine. Se crede in un giocatore deve dargli fiducia fino alla fine perché un calciatore non si cambia alla fine del primo tempo. Un allenatore che porta delle idee deve morire con le sue idee e se deve andare a fondo deve farlo con le sue convinzioni, non con le idee degli altri. Il direttore sportivo è il tramite tra l’area tecnica e la presidenza. Giuntoli è un direttore presente, operativo e che sa fare lo spogliatoio. Meluso deve capire delle dinamiche, ha bisogno di tempo. Certo, De Laurentiis è un presidente invadente e ci ha privato anche con Spalletti, solo che ha trovato di fronte una persona tosta. Nel calcio non riusciamo a capire che gli attori sono i calciatori e non gli allenatori o i presidenti. Napoli è sempre stata una piazza in cui i giocatori escono perché un ragazzo scugnizzo che nasce a Napoli è differente e quello che hanno i napoletani nessun altro ce l’ha”.