La Gazzetta dello Sport scrive così sul big match di questa sera tra Napoli e Milan, gara valida per la decima giornata del campionato di Serie A:
Stasera riparte la nuova stagione della saga Napoli-Milan. Quella scorsa è stata esaltante, tra campionato e Champions League. Ma anche la nuova serie inizia con un puntatone. La partita del Maradona vale molto di più di una decima giornata di andata. E’ già un bivio importante, una finestra sul futuro. Le due sconfitte e i due pareggi, che hanno attardato il Napoli in classifica, hanno complicato di brutto l’inserimento di Rudi Garcia, subito processato da una piazza diventata esigente e finito sotto il microscopio scettico di De Laurentiis.
La ripartenza di Verona (3-1), dopo il tonfo con la Fiorentina, e la vittoria di Berlino in Champions hanno rinfrescato l’aria e stimolato l’ipotesi di una striscia vincente per risalire. Battere il Milan, vendicare il 4-0 del campionato scorso, mai digerito, portandosi a un solo punto dai rossoneri, darebbe forza all’ipotesi e stabilità a Garcia.
Bivio Il Milan, al contrario, è partito forte, con tre vittorie di fila e buone prestazioni dei nuovi, specie Reijnders e Pulisic. Ma il k.o. nel derby (5-1) ha avuto depositi traumatici. Neppure il tempo di assorbirli e sono arrivati altri due cazzotti poderosi: Juve e Psg. Il Milan è pur sempre a un solo punto dall’Inter, e ha un punto in più rispetto al torneo scorso, ma i ripetuti problemi tattici hanno intaccato la popolarità di Pioli.
Il plateale problema del gol e il deludente contributo dei nuovi arrivati hanno avvilito l’ambiente. Pioli non può permettersi la terza sconfitta in una settimana. Garcia, in ritardo di 6 punti su Spalletti, non può rallentare il passo. Per questo Napoli-Milan è già un bivio: chi cade, si fa molto male.
Kvara ritrovato Due protagonisti su tutti: Kvaratskhelia e Leao. Il georgiano, assente Osimhen, impugna la bandiera della risalita; il portoghese, atteso come Godot, dovrà impugnarla, prima o poi, per trascinare il Diavolo. Kvara, con la sua corsa lunga, i suoi dribbling e i suoi gol è stato l’allegria dello scudetto e, in assoluto, la sorpresa più abbagliante del torneo scorso. Quest’anno, i difensori puntati dal georgiano lo conoscono di più e si sorprendono di meno. Il passaggio da Spalletti a Garcia gli è costato qualche scossone. Il punto più basso; la contestata sostituzione di Marassi, per Zerbin. Ma poi è cresciuto e ha ripreso a volare. La doppietta di Verona è stata un messaggio: prestazione dominante come alla prima del campionato scorso. Come dire: «Tranquilli, ragazzi, Non è cambiato nulla».