Frank corre. Una parte in gruppo e il resto da solo, si dice personalizzato: la sintesi di tutto il programma, però, è che Anguissa prova ad accelerare per rientrare già con il Milan. Tra i convocati, per il momento: partirà dalla panchina, se alla fine sarà aggregato alla lista dei giocatori che Garcia chiamerà per la partita più delicata di questo periodo pieno di contraddizioni ma anche di vittorie. Due in quattro giorni, per il momento: sabato scorso a Verona in campionato, martedì a Berlino in Champions. Entrambe in trasferta, con squadre che però non fanno rima con il concetto di scontro diretto: il Milan appartiene alla categoria, al condominio (come diceva Spalletti) abitato anche dal Napoli. Come la Fiorentina, del resto, l’ultimo dolore prima della sosta e alle soglie della ripartenza.
A CENTROCAMPO. La squadra ha ricominciato a lavorare ieri, dopo un giorno di relax, al centro sportivo di Castel Volturno, sotto lo sguardo di De Laurentiis, ancora a casa Napoli, ancora al fianco di Garcia in campo. Il presidente ha assistito all’allenamento e ha constatato con i propri occhi i miglioramenti di Anguissa, fuori dopo una mezzoretta in Viola per una lesione alla coscia sinistra: il peggio è passato, ha approfittato della sosta, saltato Verona e Berlino e ormai è quasi pronto. Ci crede, vuole rientrare tra i convocati già domenica: se oggi si allenerà in gruppo, il suo recupero può considerarsi scontato. A centrocampo, però, dal primo minuto toccherà di nuovo a uno tra Cajuste ed Elmas completare la linea con Lobotka e Zielinski: lo svedese è stato tra i migliori a Verona ma con l’Union è crollato. Tanto che Garcia lo ha sostituito (con Elif) alla fine del primo tempo. Si vedrà. Già oggi e meglio ancora domani, giorno della rifinitura e delle prove tattiche finali.
IN DIFESA. L’idea, comunque, è che Rudi confermerà in blocco o quasi la formazione schierata al Bentegodi e all’Olympiastadion: il dubbio in mezzo, certo, e poi un altro nella linea difensiva a quattro, a sinistra, dove Mario Rui ha dimostrato con personalità e qualità i motivi per cui il signor Luciano lo definiva il Professore. Con lui il Napoli palleggia diversamente e la catena con Zielinski e Kvara gira a memoria, ma Garcia trascina sistematicamente con sé il dubbio di nome Olivera: un grande classico, il ballottaggio su quella fascia.
IL TRIDENTE. In porta, manco a dirlo, Meret; e a seguire Di Lorenzo, Rrahmani e Natan. In attacco, il tridente che ha risolto Verona e anche Berlino: Politano a destra, Kvaratskhelia a sinistra e Raspadori a fare il centravanti. Favorito su Simeone: il testa a testa, se in questo momento se ne può parlare, è sempre relativo alle condizioni, alla fatica di due partite giocate da Jack dal primo minuto.
Fonte e grafico CdS