La vittoria di Verona racconta l’orgoglio azzurro e la netta sterzata di Kvara, ma non la guarigione del Napoli. Fin qui il Napoli ha vinto contro quasi tutte le squadre di livello inferiore (se si eccettua il pareggio con il Genoa e di Bologna). Ma ha perso contro due squadre di medio-alto livello come Lazio e Fiorentina e contro una big come il Real Madrid. Saranno l’Union Berlino e il Milan a mettere una parola definitiva sulle prospettive di Rudi Garcia. Però nelle pieghe di questi risultati altalenanti ci sono alcuni segnali da non sottovalutare. I segnali positivi sono rappresentati dalla condizione del georgiano dando prova di maturazione, e la continuità di Zielinski, Politano e Lobotka. Ma ci sono anche dei segnali negativi. Il primo è di natura tattica e caratteriale insieme: questa squadra non è più in grado di difendere il risultato controllando il gioco sulla tre quarti avversaria e recuperando con il pressing alto le palle perdute. È meno autorevole e aggressiva, rasentando il caos. Anche ieri, dopo il terzo gol, ha concesso al Verona la possibilità di conquistare metri che contro una squadra più forte non puoi concedere.
Il secondo segnale negativo viene dalla fase difensiva e dai singoli: il Napoli di Garcia appare penetrabile negli ultimi venticinque metri e, soprattutto, è imparagonabile nel gioco aereo. Questi due punti di debolezza fanno la squadra di Garcia inferiore a quella di Spalletti, almeno per ora. Sulla difesa si può migliorare, ma non oltre un certo punto. La maturazione di Natan richiede tempi non brevissimi, potendo contare su ampi margini di miglioramento nella lettura e nella rapidità, invece la velocità è un limite evidente. Dal rientro di Rrahmani qualche compensazione dovrebbe attendersi. Se sarà sufficiente a garantire la copertura di una squadra di vertice, lo vedremo nei prossimi due impegni di Champions e campionato.
Una nota positiva riguarda Raspadori. Nel ruolo di centravanti è tutto un altro calciatore e bisogna accettare tale impiego. Lindstrom è ancora fuori dal gioco azzurro, per sapere le motivazioni, occorre dare ulteriore tempo.
Fonte: Corriere dello Sport