E’ stato impegnato dal 2 all’ 8 ottobre sul lungomare di Napoli, l’avv. to Tommaso Mandato che, per il dodicesimo anno di fila, si è occupato, insieme a tantissimi medici, di prevenzione, attraverso il Campus 3S Givova, dove in quelle 3S ci sono i concetti di Sport, Salute, Solidarietà. La manifestazione quest’ anno è stata arricchita dalla riuscitissima prima edizione del Festival della Letteratura sportiva intitolata ad Alessandro Sacco. Nella nostra chiacchierata, però, parleremo di un’altra sua passione, scoperta di recente, che è quella della scrittura. A partire da oggi, infatti, in tutte le librerie ed anche on line, è in uscita il suo nuovo libro dal titolo “Abbasso il calcio, viva il pallone” ed. Homo Scrivens. Eh sì, perchè la passione di una vita di Tommaso è il calcio, pardon, il pallone…poi vedremo perchè.
Di solito le si definiscono fatiche letterarie…Inutile nasconderlo, c’è differenza tra calcio e pallone. Forse gli amanti veri scelgono il secondo. Se ne parla nel suo ultimo libro…“Fatica è una parola grossa, diciamo piacere letterario, scoperto in tarda età, questo infatti è il mio secondo libro. Sì, si parla della differenza tra calcio e pallonbe, due “oggetti” che possono sembrare uguali, ma che in realtà sono completamente diversi, uno rappresenta la goia pura, la voglia di correre, di abbracciarsi, di fare gol, di effettuare una parata, insomma tutto quello che riguarda il gioco del pallone, quello che appartiene a tutti noi; l’altro, invece, rappresenta il calcio, quello inteso come business, come soldi, come potere, quello che sta diventando ora, trasformandosi da sport in spettacolo. Una spettacolarizzazione che è in corso ed include altri ingredienti, primo tra tutti l’aspetto economico”
Questo pallone…perchè ci piace così tanto da farci mettere davanti ad una tastiera a scrivere? “Perchè è il pallone, ma anche il calcio che non è tutto da buttare via. A testimonianza di ciò, anche se c’è molta nostalgia per quella che può essere la passione o i sentimenti di un tempo, per l’amore diretto nei confronti del pallone, davanti alla televisione o allo stadio ci sei sempre, continui a maturare dentro di te delle emozioni che solo il calcio ti può dare, anche questo moderno. E’ cambiata la sostanza, l’immagine, la rappresentazione, ma c’è un legame fortissimo tra te e questa passione che ti porta ad amarla sempre, a seguirla sempre. Da pochi anni ho scoperto anche la bellezza di poterle raccontare queste emozioni, infatti questo è il mio secondo libro che nasce sulla scia del primo e che mi ha dato la possibilità di incontrare tante persone. In questo modo ho notato l’evolversi di questa nostalgia del vecchio pallone rispetto al nuovo calcio. Quello che mi fa piacere è che anche stavolta ho avuto il piacere e l’onore di avere la prefazione di Maurizio de Giovanni e la post fazione di Enzo De Caro, due amici, due fraterni amici che ne sanno moltissimo non solo di calcio e di pallone, ma che sono uno icona della letteratura, l’altro icona di cultura, teatro, spettacolo.”
Gabriella Calabrese, ilNapolionline