Tommaso Mandato: “Abbasso il calcio, viva il pallone”, l’appuntamento è da oggi in libreria

La storia di noi tutti con il "pallone"

E’ stato impegnato dal 2 all’ 8 ottobre sul lungomare di Napoli, l’avv. to Tommaso Mandato che, per il dodicesimo anno di fila, si è occupato, insieme a tantissimi medici, di prevenzione, attraverso il Campus 3S Givova, dove in quelle 3S ci sono i concetti di Sport, Salute, Solidarietà. La manifestazione quest’ anno è stata arricchita dalla riuscitissima prima edizione del Festival della Letteratura sportiva intitolata ad Alessandro Sacco. Nella nostra chiacchierata, però, parleremo di un’altra sua passione, scoperta di recente, che è quella della scrittura. A partire da oggi, infatti, in tutte le librerie ed anche on line, è in uscita il suo nuovo libro dal titolo “Abbasso il calcio, viva il pallone” ed. Homo Scrivens. Eh sì, perchè la passione di una vita di Tommaso è il calcio, pardon, il pallone…poi vedremo perchè.

12 anni di Campus, ormai un appuntamento fisso per la salute di questa città. Salvare vite, non solo in senso figurato. Questo e tanti altri motivi per continuare. “Sì, 12 anni sono tanti ed organizzare un evento del genere a Napoli, città meravigliosa, ma burocraticamente ed istituzionalmente complessa, non è affatto facile. Costa fatica, prevede investimenti non indifferenti, ma quando vedi i risultati e la partecipazione della gente che con fiducia viene a sottoporsi a visite mediche gratuite, tutto passa in secondo piano. Abbiamo offerto oltre 7000 prestazioni mediche in 6 giorni, ci sono stati 5000 ragazzi che hanno frequentato il Campus, associazioni che hanno preso parte ad attività sportive, convegni, c’è stato il Festival della Letteratura sportiva che, alla sua prima edizione, ci ha consentito di raccontare lo sport attraverso personaggi ed autori di caratura nazionale, tutte queste cose ti danno la forza di riprendere annualmente il progetto e proseguirlo, quindi l’appuntamento è ad ottobre 2024″ 

Di solito le si definiscono fatiche letterarie…Inutile nasconderlo, c’è differenza tra calcio e pallone. Forse gli amanti veri scelgono il secondo. Se ne parla nel suo ultimo libro…“Fatica è una parola grossa, diciamo piacere letterario, scoperto in tarda età, questo infatti è il mio secondo libro. Sì, si parla della differenza tra calcio e pallonbe, due “oggetti” che possono sembrare uguali, ma che in realtà sono completamente diversi, uno rappresenta la goia pura, la voglia di correre, di abbracciarsi, di fare gol, di effettuare una parata, insomma tutto quello che riguarda il gioco del pallone, quello che appartiene a tutti noi; l’altro, invece, rappresenta il calcio, quello inteso come business, come soldi, come potere, quello che sta diventando ora, trasformandosi da sport in spettacolo. Una spettacolarizzazione che è in corso ed include altri ingredienti, primo tra tutti l’aspetto economico” 

Calciatori, allenatori, talent scout…Un excursus narrativo che ne coinvolge tantissimi…E’ una storia che parte dal mio disamore, nonostante io sia un malato perenne. I miei anni li ho vissuti tutti con un pallone, da calciatore per diletto a professionista, da procuratore sportivo ad organizzatore di eventi. La cosa strana che mi è successa negli ultimi anni è che sono entrato in crisi, una sorta di apatia pallonara, perchè non mi ritrovo più in questo calcio che non è quello che ho frequentato ed amato (e chiaramente amo ancora). Mi faccio aiutare da due amici particolari, un Super Santos, che rappresenta il pallone di una volta e un Galaxy, che rappresenta il nuovo calcio. Entrambi, attraverso un confronto, attraverso le loro testimonianze, cercano di convincermi della bontà sia dell’ uno che dell’ altro. Mi aiutano, inoltre, una serie di esperti delle singole materie, visto che affrontiamo una decina di tematiche calcistiche: analizziamo la figura del calciatore, dell’ allenatore, del giornalista, del procuratore, persone che gravitano nel mondo del calcio e ne analizziamo l’evoluzione in questi anni. Ogni tematica è affrontata con l’esperto in materia. Ne esce fuori un quadro variegato, in cui si cerca di capire le diverse posizioni, giungendo ad un finale un po’ particolare che rende la storia comune a tanti di noi”   

Questo pallone…perchè ci piace così tanto da farci mettere davanti ad una tastiera a scrivere?Perchè è il pallone, ma anche il calcio che non è tutto da buttare via. A testimonianza di ciò, anche se c’è molta nostalgia per quella che può essere la passione o i sentimenti di un tempo, per l’amore diretto nei confronti del pallone, davanti alla televisione o allo stadio ci sei sempre, continui a maturare dentro di te delle emozioni che solo il calcio ti può dare, anche questo moderno. E’ cambiata la sostanza, l’immagine, la rappresentazione, ma c’è un legame fortissimo tra te e questa passione che ti porta ad amarla sempre, a seguirla sempre. Da pochi anni ho scoperto anche la bellezza di poterle raccontare queste emozioni, infatti questo è il mio secondo libro che nasce sulla scia del primo e che mi ha dato la possibilità di incontrare tante persone. In questo modo ho notato l’evolversi di questa nostalgia del vecchio pallone rispetto al nuovo calcio. Quello che mi fa piacere è che anche stavolta ho avuto il piacere e l’onore di avere la prefazione di Maurizio de Giovanni e la post fazione di Enzo De Caro, due amici, due fraterni amici che ne sanno moltissimo non solo di calcio e di pallone, ma che sono uno icona della letteratura, l’altro icona di cultura, teatro, spettacolo.”           

Gabriella Calabrese, ilNapolionline

        

 

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