Aurelio De Laurentiis ha scelto l’uomo della rinascita e del futuro del Napoli: è Antonio Conte. Il presidente aveva già pensato a lui a maggio, ma poi la storia ha raccontato altro, ma a distanza di cinque mesi il pensiero è tornato e Adl sta provando a definire l’operazione nel più breve tempo possibile.
E così ha chiamato Conte, «un amico e un gran colonnello», secondo sua definizione datata 2018. Ci ha parlato, ha messo le carte e gli assi azzurri in tavola e ha cominciato a giocare seriamente: niente bluff, gli ha offerto il Napoli, la panchina e la leadership. Il presidente ha deciso, è pronto a cambiare per uno come lui e ad investire, fermo restando la necessità di un punto d’incontro sugli anni e l’ingaggio (l’ultimo stipendio in Premier era da circa 8,5 milioni di euro netti). Ora tocca a Conte dare una risposta: nel momento stesso in cui accetterà, se accetterà, sarà il nuovo allenatore del Napoli.
Ieri, per la cronaca, Conte ha partecipato alle celebrazioni per i 100 anni della proprietà Agnelli con la maglia della Juve, di cui è stato capitano, totem e allenatore. Le sue parole riportate dal Corriere dello Sport: «Il Napoli? Bisogna avere sempre grande rispetto ed educazione. Godiamoci questa serata. Io ho scelto di riposare, di godermi la famiglia, ma poi, si sa com’è, nel percorso possono succedere tante cose».
La certezza è che il mondo-Napoli ha bisogno di una rigenerazione, il feeling tra Garcia, la squadra e la gente non è mai decollato e i risultati sono troppo altalenanti: il presidente ne è consapevole. Tre scontri diretti con Lazio, Real e Fiorentina e altrettante sconfitte; troppe polemiche; troppe scelte non condivise; troppa attenzione a cancellare il passato piuttosto che a costruire un futuro. Ecco perché Aurelio vuole l’amico Antonio e il colonnello Conte: ha voglia di vincere ancora, mica di gestire soltanto i casi. Non resta che aspettare, ora più che mai: l’offerta c’è. Presto anche la risposta.