Valon Behrami, ex centrocampista del Napoli, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
«Tudor non ha paura di niente e avrebbe la personalità per guidare questo Napoli in corsa. Sarebbe una di quelle sfide adatte a lui», assicura Valon Behrami, ex centrocampista di Genoa, Lazio, Napoli e ora commentatore per Dazn, ai tempi di Udine, tra il 2018 e il 2019, allenato anche dal croato.
Che ricordo ha del Tudor allenatore?
«Un duro, a Udine la prima volta arrivò in corsa e in una situazione complicata: ci diede la scossa anche grazie al suo carisma e al suo entusiasmo. Tudor, oltre a non guardare in faccia a nessuno, è uno che a livello fisico pretende tantissimo, un po’ come Gasperini e Juric. Allenamenti sempre ad alta intensità e ai duemila all’ora, anche con la palla».
Lei a Napoli ha anche giocato in passato, tra il 2012 e il 2014: come vedrebbe Tudor per il post Garcia?
«Bene. Igor è uno adatto e molto bravo a rimettere ordine all’interno di uno spogliatoio. Una cosa è certa: con Tudor penso che nessun giocatore si permetterebbe più di protestare dopo i cambi, anche perché lui è bello grosso… Ricordo un diverbio con Okaka ai tempi di Udine, un petto a petto. Tudor era uno che fermava l’allenamento e affrontava chi secondo lui non sta lavorando bene. Però…».
Però?
«Mi dicono che Tudor, anche grazie all’esperienza da secondo di Pirlo alla Juventus, adesso sia meno istintivo. Negli ultimi anni si è completato e lo ha dimostrato al Verona e in Francia. L’unico dubbio legato al Napoli lo avrei a livello tecnico-tattico: Tudor dovrebbe adattarsi alle caratteristiche dei giocatori azzurri e già a Marsiglia lo ha fatto bene. Per come gioca lui, con i difensori che si trovano sempre uno contro uno, meglio avere gente veloce dietro. E il Napoli non ha più Kim, una partenza che si sta facendo sentire parecchio».
Lei che idea si è fatto dell’avvio di stagione complicato dei campioni d’Italia?
«Lo scorso anno il leader riconosciuto era Spalletti, uno che a volte ha pure allontanato Osimhen dall’allenamento… In quest’avvio, invece, i giocatori protestano quando vengono sostituiti e sbagliano perché è facile comportarsi così quando l’allenatore è nel mirino. Non credo che tutte le colpe siano di Garcia: il Napoli ha perso anche il d.s. Giuntoli, un dirigente di peso».