I fischi al Maradona non si sentivano da una vita. Probabilmente dalla giornata delle famigerate uova consegnate alla squadra prima della partita con il Sassuolo, il 30 aprile 2022: e pensare che all’epoca, il Napoli di Spalletti vinse per 6-1 e conquistò la qualificazione in Champions con tre giornate d’anticipo. Ieri, invece, i fischi del popolo dello scudetto sono stati per pochi secondi alla squadra, incitata e sostenuta fino al 90′, e per il resto diretti a Rudi Garcia. Che analizza la storia e disegna un quadro pieno di responsabilità dei suoi giocatori. Tutti ingranaggi di un meccanismo perfetto fino a cinque mesi fa.
SQUADRA COLPEVOLE . «C’è amarezza, frustrazione: prima di tutto è un brutto risultato».
Garcia è teso. Molto. Ovviamente: «I fischi? I tifosi hanno ragione, siamo tutti incazzati. Abbiamo fatto errori difensivi e anche offensivi. Il primo gol che prendiamo è da evitare, non avremmo dovuto, questo è ovvio. Poi il rigore del pareggio alla fine del primo tempo ci avrebbe dovuto dare una spinta in più, psicologicamente. Osi ha anche avuto una grande occasione a inizio ripresa, ma il portiere ha parato. Il terzo gol non ne parliamo: eravamo tutti avanti. La cosa che non va bene è essere così poco aggressivi in fase difensiva, tutte le linee: abbiamo fatto 4 falli in novanta minuti e quando perdi così, in casa, significa che c’è qualcosa di anormale».
E ancora. «La Fiorentina ci ha messo in difficoltà sul pressing alto: non siamo stati lucidi a trovare Victor e in uscita non abbiamo regalato niente, ma non siamo riusciti a sfruttare la profondità. Poi si è infortunato anche Anguissa e abbiamo cambiato il sistema di gioco, ma dobbiamo migliorare anche in questo».
A proposito: la preparazione atletica continua a creare interrogativi. «Poi con i cambi abbiamo trovato un po’ di freschezza, ma non è stata la nostra serata. È stata una brutta serata».
PSICOLOGIA . Rudi, per finire, la mette sull’aspetto mentale. «Ci hanno provato tutti, ma non abbastanza e senza efficacia: tra noi e loro c’era grande differenza. Il problema non è tattico, più mentale: dobbiamo essere maggiormente in grado di fermare gli attacchi degli avversari prima che arrivino a ridosso dell’area, bisogna essere più furbi e aggressivi nella fase difensiva. Fare i falli giusti. Tra l’altro non abbiamo avuto anche una costruzione di gioco fluida. Le statistiche, però, dimostrano che abbiamo preso tre tiri nello specchio. E tre gol. Abbiamo perso una grande occasione di stare dentro le prime quattro: finché non saremo in grado di fare tre vittorie di fila sarà sempre così. La responsabilità di questa sconfitta ce l’ho anche io, non me l’aspettavo. Ma non mi prendo la responsabilità per i cambi che erano logici». E la galleria dei colpevoli di Rudi è completa.
IL CAPITANO . Parola a Di Lorenzo, il capitano. L’uomo delle responsabilità: «È stata una brutta sconfitta, ma bisogna accettarla perché la Fiorentina ha giocato meglio. Ma dobbiamo fare di più. E meglio. Andare alla sosta così non è bello ma dobbiamo guardare avanti».
Fonte: CdS