CdS – Eppure per Osimhen le premesse c’erano tutte

Nemmeno per Victor Osimhen è stata una bella serata quella di ieri al Maradona, dove gli azzurri sono stati sconfitti dalla Fiorentina per 1-3, dopo una prestazione azzurra a tratti molto deludente. Il nigeriano sembrava essersi tranquillizato dopo le polemiche delle settimane scorse fra Tik Tok e rigori falliti, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport. “Eppure le premesse per una serata di rivalsa c’erano, soprattutto per Victor Osimhen. Due settimane dopo quel rigore sbagliato a Bologna, la polemica tattica con l’allenatore, il caso TikTok, il tweet del procuratore Calenda che minacciava azioni legali, le foto cancellate da Instagram, i rigori ceduti ai compagni, le esultanze soffocate: 14 giorni di montagne russe e di passione per il bomber mascherato. Con l’Udinese aveva ceduto il penalty a Zielinski, prima di segnare poi il 2-0. A Lecce l’aveva “regalato” a Politano, contro il Real Madrid di nuovo a Zielinski. Stavolta, dopo che se l’è procurato con astuzia, fiondandosi sulla giocata azzardata di Parisi e facendosi inevitabilmente stendere da Terracciano, ha visto il polacco con il pallone in mano, s’è avvicinato, gliel’ha chiesto gentilmente e poi ha segnato, esultando sì, magari dedicandolo alla figlia Hailey True, che venerdì ha compiuto un anno. Le ha fatto gli auguri attraverso il suo profilo Instagram, dove le foto con la maglia del Napoli latitano ancora. Ha capito che per inseguire Lautaro, a quota 10, non può più fare regali. Si sarebbe potuto avvicinare ancor di più, quando ha avuto la palla del 2-1 a inizio ripresa. Poi, però, è stato ancora una volta sostituito. La quarta volta in 8 giornate di campionato, qualcosa a cui non era abituato sotto la gestione Spalletti. In un’altra occasione, a Lecce, era entrato dalla panchina sostituendo Simeone. Contro la Fiorentina non ha fatto polemiche, ha fatto il giro di campo, agitato la maschera più per la delusione di non aver segnato il secondo gol che per altro, poi ha dato il cinque ai compagni e s’è seduto accanto ad Anguissa. A fine partita è andato insieme alla squadra a salutare le due curve, quasi a chiedere scusa per la prestazione. C’era pure Politano, deluso dalla mancata convocazione di Spalletti in Nazionale, deluso per la sostituzione di Garcia. Da un caso all’altro, da Victor a Matteo: per Garcia non saranno giorni facili, al di là della sconfitta”.

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