La Gazzetta dello Sport analizza il momento d’oro di Nico Gonzalez con la Fiorentina:
“Finché c’è Nico, c’è speranza. Anche quando la Fiorentina barcolla, come l’altra sera col Ferencvaros, lui è sempre sul pezzo, lui si prende sulle spalle la squadra, lui suona la carica. Speedy Gonzalez non è mai partito così veloce: Già 6 reti e due assist in 10 partite, tra campionato (4 e 1) e Conference League e (2 e 1). Sarà l’investitura ufficiale con la consegna della maglia numero 10, sarà il rinnovo del contratto fino la 2028 con conseguente ritocco dell’ingaggio a 3 milioni, sarà la definitiva maturazione (ha “ancora” 25 anni), ma Nico è diventato spettacolo puro. L’altra sera contro gli ungheresi non ha segnato, ma è stato la torre per il pareggio all’ultimo respiro di Ikone e poi ha fallito di un soffio la rete dell’eventuale clamorosa vittoria. Prima, ha fatto di tutto.
Con la Viola sballottata dalla truppa di Stankovic, è tornato più volte a difendere e ripartire, cercando di svegliare la squadra. Poi ha trascinato tutti, creato un sacco di occasioni, per sé e per gli altri. Avrà percorso una quindicina di chilometri. Inesauribile.
Nico grandi numeri Per Vicenzo Italiano è l’unico giocatore davvero insostituibile. Dopo la partita il tecnico ha confessato, un po’ preoccupato: «E’ distrutto». Nella sfida col Napoli potrebbe anche andare in panchina. Ma di sicuro giocherà almeno uno spezzone, soprattutto se le cose si metteranno male.
Perché questo Nico può risolvere le partite in qualunque momento. In questo avvio di campionato ha medie superiori a quella del ruolo in tante caselle: tiri totali e nello specchio, occasioni create, passaggi positivi, spizzate, verticalizzazioni (8,5 di media a parita contro le 3,36 di media ruolo, per dire«), anche palle recuperate. Questa Fiorentina che può affrontare i campioni d’Italia sullo stesso piano della classifica deve ringraziare soprattutto lui, insieme con l’altro totem del gruppo, Jack Bonaventura.
Sfida speciale A pensarci bene, Gonzalez non vorrà mai mancare la partita nello stadio intitolato al suo idolo Maradona. Proprio ora che può arrivarci con lo stesso numero sulle spalle. Tra l’altro è stato appena convocato dall’Argentina, che gli ha confermato di essere un punto fermo. Lo è di più per la Viola. Nico ha firmato praticamente a vita perché vuole essere la bandiera della squadra. Stringerà i denti. Lui non è uno che si tira indietro”.