Nel secondo tempo poteva farne un altro se solo Kepa non avesse d’istinto respinto un pallone velenoso calciato con forza dal limite dell’area di rigore, coronando una notte che sarebbe stata perfetta. Piotr Zielinski, può ritenersi soddisfatto, pur tornando amareggiato, come la squadra, per la sconfitta subita dal Real Madrid. La serata di Champions ha restituito la certezza che il Napoli abbia in rosa un leader tecnico in più.
SCELTE. Il rifiuto al benessere economico della Saudi Pro League, spogliandosi d’ambizioni, e di ardore agonistico, rappresenta un gesto singolare, risaltando il valore del professionista che ha avvertito la necessità, confrontandosi con la famiglia, di continuare a sentirsi vivo. Per farlo ha scelto di ripartire da Napoli, dalla città che ha sposato anni fa e della quale è innamorato e parte integrante.
RISORSA. Il Napoli ha la contezza del valore di Zielinski, per tale motivo è evidente la necessità di blindarlo sapendo che a gennaio sarà libero di firmare a zero per altri club. Il rinnovo del contratto in scadenza è una priorità che intanto non lo sfiora, l’unica esigenza di Zielo è dar continuità alle prestazioni, ricoprendo il ruolo di riferimento di una squadra della quale è l’uomo più esperto. Con 338 partite, Zielinski è ottavo nella classifica dei più presenti nella storia del Napoli (guidata da Hamsik a 520). Quest’anno supererà Callejon (349) e poi, se il rinnovo si farà, potrà rimettersi in viaggio per diventare sesto scavalcando Ferrario (396) oppure quinto andando oltre Mertens (397).
COMPLETO. Nel 2016, anno del suo approdo in maglia azzurra, era solo un ragazzino, aveva ventidue anni ma con un’investitura pesante, il vice Hamsik. Oggi Zielinski, che di anni ne ha 29, è un uomo, un leader vero. Contro il Real Madrid s’è mimetizzato coi campioni di Ancelotti, poteva essere uno di loro. Testa alta, personalità, doppio piede, visione di gioco, tiro e sterzate, inviti in profondità, rincorse e recuperi. Nel tempo è diventato anche altro; una costanza realizzativa molto più alta (50 gol totali in azzurro) e i due rigori di fila trasformati contro Udinese e Real possono significare nuova vita dagli undici metri.
Fonte: Corriere dello Sport