Nel corso del programma radiofonico “Forza Napoli Sempre”, condotto da Gianluca Gifuni, in onda su Radio Marte, è intervenuto Edy Reja, ex allenatore, tra le altre, di Napoli e Lazio. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni: “Secondo me quando un allenatore eredita una squadra come il Napoli dell’anno scorso non deve inventarsi niente, deve come l’anno precedente. Poi, ogni allenatore ha il suo modo di interpretare il calcio. Credo però, dopo le ultime prestazioni, che Garcia abbia trovato la strada giusta rispetto alle prime prestazioni.
Il “Consiglio dei saggi” creato in casa Napoli per dare consigli e creare le migliori condizioni è una prassi consolidata. I colloqui sono una costante per vedere se il sistema di gioco viene sposato da tutta la squadra perché il calciatore quando va in campo deve sapere quello che fa e deve essere messo nelle condizioni di rendere al massimo.
Da quando era all’Empoli di Sarri, per me Zielinski è stato sempre un grande giocatore, a volte discontinuo ma con mezzi straordinari. Può ricoprire tre posizioni in campo, ha tecnica, può concludere o rifinire un’azione. Un allenatore deve conoscere bene i calciatori dal punto di vista caratteriale; deve entrarci dentro anche dal punto di vista mentale.
Soprattutto con calciatori tipo Osimhen o Kvara, che mi sembra non sorridere più. Devi avere sempre contatti puliti con i giocatori; non puoi bluffare o raccontare delle frottole. Io dicevo sempre la verità, per questo ero considerato ed apprezzato. Osimhen è un trascinatore, ha mezzi straordinari, è l’uomo che può far la differenza, ma per farla, deve lavorare sereno e con grande convinzione, che passano attraverso dei colloqui costanti col tecnico. Il Napoli contro il Real Madridha dominato la gara ma davanti aveva dei giocatori che da soli possono determinare il risultato, qualcosa poteva esser fatta sulle marcature preventive.
Per me, Raspadori è una mezza punta, un trequartista, e potrebbe anche giocare dietro la punta dove si esprime al massimo, anche come mezz’ala non mi dispiace ma rimane un calciatore da trequarti in avanti. Col calcio ho finito, potrei svolgere solo un lavoro di consulenza. Non credo nel Napoli perché ci sono già tanti consulenti pur avendo un buonissimo rapporto con De Laurentiis dopo un periodo negativo, spesso ci sentiamo a telefono, l’ultima volta, una quindicina di giorni fa. Spalletti mi diceva di Kim che era un giocatore di una qualità straordinaria e soprattutto aveva una grande concentrazione e non sbagliava un colpo. Devo dire che Natan non mi dispiace così come Ostigard. Poi sui giocatori bisogna lavorare anche quando ci sono giocatori di qualità. E bisogna vedere come si lavora sul piano difensivo perché è questione di allenamento, di mentalità, di modo di vedere la gara”.
Fonte: Radio Marte