Giuntoli a Repubblica racconta dettagli sulla sua passione Juve

Cristiano Giuntoli, ex direttore sportivo del Napoli (per 8 stagioni, dal 2015 al 2023) ed ora alla Juventus, ha raccontato in un’intervista a La Repubblica la sua passione per il club bianconero: “Mi vengono i lucciconi a pensare di non poter condividere tutto questo con mio babbo Tiziano, che se ne è andato nel 2005. Al paese se lo ricordano tutti: lui era juventino fanatico, adorava Charles e Sivori, io sono cresciuto leggendo Caminiti su Tuttosport, i miei idoli erano Platini e Boniek. E poi Zoff, Gentile, Cabrini… mi sento a casa. Ricordo le prime trasferte col babbo: a Firenze, attenti a non esultare, o a Bologna, dove una volta abbiamo preso l’acqua tutto il tempo, e a mia madre avevamo detto che eravamo in tribuna coperta, oppure a Pistoia, gol di Cuccureddu, Brady, Tardelli. Poi le trasferte in bus a Torino con un club di Prato. E nel ’98 guidai fino ad Amsterdam per la finale di Champions persa con il Real, gol in fuorigioco di Mijatovic, mi è rimasta qui. Il giorno dopo ero regolarmente a fare allenamento con l’Imperia”.

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