L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport scrive così sul caso Osimhen in casa Napoli:
“La questione è delicata, perché sul tema del razzismo non sono consentiti scivoloni, nemmeno involontari. Ora, detto che i video pubblicati di recente dal Napoli con Victor Osimhen protagonista non erano dei più felici – per usare un eufemismo – prendiamo anche atto del chiarimento del club che, dopo averli rimossi, ci ha tenuto a sottolineare di non aver mai voluto offendere o prendere in giro il suo centravanti. Del resto insinuare che Napoli sia razzista significa non conoscere la storia e lo spirito di quella città e neppure del club.
Tutto rientrato, allora? Per niente, la vicenda rischia anzi di diventare un caso politico internazionale. A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto può reggere ancora il rapporto tra Osimhen ed il Napoli? Alle “normali” dinamiche calcistiche (ingaggi da aumentare, contratti da allungare, superclausole da definire…) vanno a sommarsi elementi decisamente più pesanti, che complicano ulteriormente, e non di poco, i rapporti giocatore-club.
È vero che il calcio, nella sua magica semplicità, offre sempre la scorciatoia del gol e dell’affetto dei tifosi – e quelli napoletani sono veramente straordinari – come via d’uscita, ma non si può sempre vivere in edizione straordinaria, non si può scrutarsi in continuazione, studiando e interpretando ogni mossa, ogni smorfia, ogni parola per stilare un quotidiano borsino dei suddetti rapporti. Forse se si è rotto qualcosa, è meglio prenderne atto e andare ciascuno per la propria strada. Anche per non rovinare quel magnifico album che come ultima foto ha uno scudetto”.