Il Napoli ha facilmente preso in mano la gara anche perché l’Udinese ha preferito non cercare mai di recuperare il pallone a metà campo, abbassarsi molto e ripartire con combinazioni veloci sfruttando qualche oggettiva difficoltà del Napoli nella copertura degli spazi. Sottil ha inizialmente lasciato in panchina Samardzic, decisione sorprendente al netto di qualunque motivazione: il più bravo deve giocare, anche per dare un segnale. Il 3-5-2 di partenza è fluido perché in fase di possesso Ebosele si alza moltissimo, Thauvin si abbassa per venire incontro e smistare la palla e Payero si accentra provando a sfruttare la buona propensione all’inserimento e al tiro.
Quasi un 4-4-2, quindi, però la fase difensiva dei bianconeri mette i brividi: il Napoli entra come vuole con combinazioni veloci, triangoli o cambi di gioco. La manovra dei campioni d’Italia è più rapida e meno banale e ripetitiva rispetto alle ultime esibizioni: Di Lorenzo, ad esempio, pesca un taglio di Zielinski che calcia alto dopo uno splendido controllo. Per sbloccare la partita serve comunque un rigore televisivo, nel senso che per Manganiello il contatto tra Ebosele e Kvaratskhelia è veniale, ma poi davanti al monitor cambia idea e Zielinski trasforma il rigore che il pubblico e Garcia volevano venisse tirato da Osimhen.
Il nigeriano prova invano a nascondere il broncio dietro alla maschera, fallisce una buona occasione davanti a Silvestri su invito di Zielinski, ma poi segna sfruttando un assist preciso di Politano. Tutto molto facile perché l’Udinese concede davvero tanto spazio e tempo sulla trequarti. E quando riescono a superare la prima linea di pressione del Napoli e si avventano in quattro o cinque verso l’area di Meret, i bianconeri sbagliano il passaggio o il tiro chiudendo così il primo tempo senza aver mai disturbato il portiere scudettato.
Kvara-Show. Nella ripresa il più motivato è Kvaratskhelia, alla ricerca di quel gol che manca da marzo e di cui ha palesemente bisogno. Il georgiano prende due pali clamorosi (sinistro al volo da corta distanza e destro da fuori), segna rubando palla a Bijol e saltando anche Silvestri e poi mette sulla testa di Simeone la palla della quarta rete. La sfrenata esultanza sotto la curva racconta bene il disagio di Kvara per questa soddisfazione personale che aspettava da troppo tempo.
In tutto ciò, l’Udinese si limita a guardare gli avversari e ad applaudire la meraviglia di Samardzic, in gol dopo aver dribblato Anguissa, Lobotka, Di Lorenzo e Natan. Ecco, la fase difensiva del Napoli è sembrata da registrare anche in una serata di relax come quella di ieri. Il lavoro a Garcia non manca, il tecnico non si farà ingannare da questo successo in scioltezza. Però finalmente si è rivisto qualcosa del Napoli che aveva fatto innamorare tutti.
Fonte: Gazzetta dello Sport