“Garcia siede sulla panchina più difficile d’Europa, anche i giocatori devono mettersi a disposizione”

Nel corso del programma radiofonico “1 Football Club” condotto da Luca Cerchione e in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Fiore, ex calciatore della Lazio e dell’Udinese. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Commento sull’approdo di Spalletti alla guida della Nazionale?
“Visto quel che è successo con l’addio improvviso di Mancini, credo sia il meglio che potesse capitare. Un tecnico tra i più bravi in circolazione, molto preparato. È chiaro che ci sarà un gran lavoro da fare, non sarà semplice. Spalletti dovrà adeguarsi anche all’impossibilità di lavorare con quotidianità con i propri uomini. Già nelle prime partite, però, mi pare sia riuscito a garantire la propria impronta alla squadra. Non posso che augurargli di far bene”

Quali sono le differenze tecniche tra Spalletti e Garcia?
“Come è normale che sia, ogni allenatore ha le proprie idee. Garcia ha un compito molto arduo, al di là della bravura di un allenatore che, nel corso della carriera, ha dimostrato di poter essere bravo e vincente. Rudi eredita una situazione complicata. Spalletti aveva una squadra che andava a memoria, mentre Garcia avrà bisogno di tempo per poter imprimere le nuove proposte. Se il Napoli di Spalletti faceva del possesso un carattere identitario, quello del francese sembra essere molto più diretto. L’inizio traballante degli azzurri potrebbe essere dovuto proprio alle iniziali difficoltà di assimilazione della squadra”

 

C’è bisogno di tempo per realizzare un progetto tecnico importante, come dimostrato dallo stesso Spalletti. Anche a Rudi Garcia andrebbe concesso il giusto tempo?
“E’ il male del nostro calcio, e del calcio in generale, la mancanza di attesa. Credo che, come sempre, sia giusto approcciare al calcio, così come nella vita, con molto equilibrio, ed analizzare in maniera corretta ciò che accade. Garcia, come detto poc’anzi, eredita la panchina più difficile in Europa, in questo momento. Se riuscirà a vincere lo Scudetto, infatti, avrà eguagliato quanto fatto da Spalletti. Il francese sta provando a fare l’allenatore come sa farlo, ed è normale vada a scontrarsi con qualcosa che prima funzionava in maniera eccezionale. Sarebbe fondamentale che anche i giocatori si adeguino alle nuove richieste ed i nuovi meccanismi di gioco. Ci vorrà tempo anche per poter creare un’empatia che sia simile a quella di cui godeva Spalletti con lo spogliatoio. I tifosi sono preoccupati ed in questo momento vedono tutto nero. La squadra, però, non è cambiata molto, e c’è da pensare che anche i calciatori debbano mettersi a disposizione della causa. Da queste situazioni si esce tutti insieme”

 

Chi, dell’Udinese, proverà a mettere in difficoltà il Napoli?
“L’Udinese non è ripartita bene come lo scorso anno. La squadra di Sottil ha perso tanto in avanti, tra la cessione di Beto e l’infortunio di Deulofeu. I due attaccanti rappresentavano l’80% del peso specifico – offensivo- della squadra. Un giocatore che a me piace molto, tuttavia è Samardzic. Al di là delle qualità dei friulani, però, il Napoli è chiamato ad una prestazione di squadra che possa consentire agli azzurri di ripartire. A tal motivo, mi sento di supportare il tweet del presidente De Laurentiis. In questo momento c’è bisogno di compattarsi”

Garcia rischia davvero l’esonero in questo momento?
“Non lo dico io, ma è una cosa implicita: ogni allenatore, soprattutto se alla guida di squadra importanti, quando non arrivano i risultati che ci si aspetta può essere messo in discussione. A mio avviso, sarebbe ingiusto mettere già in discussione il tecnico francese, anche se lo stesso Rudi sa che un allenatore viene messo in discussione ogni domenica. Ritengo che l’ex Roma sia un ottimo allenatore. Soprattutto, mi aspetto una risposta importante dalla squadra”
Zielinski, come seppe esserlo lei, si presenta come uno dei migliori interpreti del ruolo di mezzala.
“E’ un ottimo calciatore. Il polacco gioca in un ruolo dove avrei voluto giocare di più e ritengo si tratti di uno dei centrocampisti più forti d’Europa”

Come giudica la reazione di Osimhen al cambio durante la sfida del Dall’Ara?
“Al di là delle considerazioni comuni sulla positività della reazione di un attaccante al cambio, ritengo che una simile reazione non sia giustificabile. Osimhen si è addirittura preso la briga di suggerire a Garcia quale sia il modo con cui schierare la squadra… Nel calcio, però, esistono i ruoli. Le decisioni del tecnico, giuste o sbagliate che siano, vanno rispettate. Il calciatore, seppur con una tensione comprensibile, ha mancato di rispetto all’allenatore. Sono situazioni che alimentano polemiche in un contesto già di per sé complicato”

 

Fonte: 1 Station Radio

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