Era un sogno di bambino: «Avere la figurina da calciatore – posta Nino D’Angelo, 66 anni – grazie a chi ci ha pensato. La prossima con lo scudetto!»
«Rudi, ti prego, ridai il sorriso a questi ragazzi. Il Napoli è diventato triste e non si diverte più in campo».
Quello di Nino D’Angelo, grande tifoso e autore dell’inno storico del club, è un appello accorato e rispettoso. Un appassionato che vuole capire cosa sta succedendo: «Perché proprio non riesco a dire che questo Napoli delle prime partite mi piaccia. Da tifoso voglio capire che cosa è successo, perché una squadra che giocava benissimo oggi fatica».
Pensa che sia colpa di Rudi Garcia?«Sono tifoso, ma non mi piacciono i colpi di testa. Il francese non sarà partito bene, però non mi piacciono quelli che dicono debba essere cacciato. Del resto mi fido della società e dell’intelligenza di Aurelio De Laurentiis e sono convinto che presto questa squadra tornerà a macinare gioco e vittorie».
Lei li avrebbe sostituiti Kvara e Osimhen?«Io non li toglierei mai dal campo. Per me sono l’immagine del Napoli vincente, nel mondo e non solo in Italia. E poi com’è possibile da un anno all’altro tanta differenza di rendimento? Vedo facce tristi, nervosismi. Questi sono grandi protagonisti. E vi dico che, anche per quanto mi riguarda, se io salgo sul palco e non ho la carica giusta il concerto non viene bene e il pubblico se ne accorge pure».
Cosa sta succedendo, secondo Nino D’Angelo?«Non ho la pretesa di sapere e capire tutto. Ma aspetto che qualcuno fra squadra e società spieghi. Sono convinto che già i dirigenti stiano lavorando in questo senso. Perché magari Osimhen ha sbagliato atteggiamento ma se non capiamo perché è così nervoso non si risolve il problema».
Un’idea se la sarà fatta.«Io da tifoso voglio sempre vincere. E credo anche i giocatori, ce lo hanno dimostrato con la favolosa cavalcata scudetto. Non voglio discutere l’operato del tecnico, ma se togli i tuoi migliori attaccanti e stai solo sullo 0-0 il messaggio che arriva alla squadra è che può bastare il pari. E con i pareggi non si va in Champions. Spalletti è stato straordinario, ma come si dice a Napoli “a piangere il morto sono lacrime perse”. Non voglio essere nostalgico, voltiamo pagina. Invito Garcia a ripartire subito, facendo esperienza da questo avvio difficoltoso e da tifoso penso sempre che possiamo vincere già contro l’Udinese e riaprire un filotto di successi per rilanciarci. Lo scudetto vogliamo difenderlo fino in fondo. Mi piace sempre pensare positivo».
Questo Napoli è tornato a essere troppo “normale”.«Vero. E lo vedo soprattutto identificato in Lobotka. Era diventato un top player ora sembra un mediano come tanti. E faccio fatica a capire. Al tempo stesso sono un entusiasta e vi faccio notare che già c’è il tutto esaurito per la gara con il Real. Noi siamo così, ci esaltiamo nelle grandi sfide. Batteremo il Real e torneremo a sorridere».
A cura di Maurizio Nicita (Gazzetta)