A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Bologna-Napoli

Approfondimento su Bologna-Napoli

Il Bologna, nella penultima giornata dello scorso campionato, riuscì a strappare un pareggio ai partenopei nonostante un doppio svantaggio.

Si è giocata ieri pomeriggio alle 18:00 presso lo stadio “Renato Dall’Ara” di Bologna, la sfida tra i padroni di casa rossoblù di Thiago Motta e il Napoli, valida per la 5° giornata del campionato di serie A. Un match molto delicato alla vigilia per il tecnico dei partenopei Rudi Garcia, un pochino sotto accusa per aver snaturato una squadra in grado di stracciare in classifica tutti gli avversari nella scorsa stagione. Il Napoli ci ha provato in tutti i modi a vincerla, ma sicuramente non è un periodo fortunato e il rigore sbagliato regala un punto a testa a entrambe le compagini.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • La nota lieta: si è presentato bene all’esordio a Bologna il giovane Natan, dopo aver vissuto un mese all’ombra del Vesuvio da oggetto misterioso. Una prestazione attenta in cui ha dimostrato, nonostante gli avversari non avessero chissà quali bocche da fuoco, di poter far parte di questo gruppo. Certo serviranno attaccanti più tosti da marcare e anche una crescita nella partecipazione all’impostazione del gioco dal basso per completare il giudizio, ma per ora ci portiamo a casa qualche elemento positivo.

 

  • Il Mario “furioso”: non si tratta di una rivisitazione della celebre opera letteraria di Ludovico Ariosto, ma solo la constatazione della scarsa tranquillità del terzino portoghese. Già perchè Mario Rui, dopo l’idillio della scorsa stagione in cui era riuscito a tenere a bada i propri istinti e desideri, sembra ripiombato negli antichi difetti degli anni precedenti. Ha capito da ragazzo intelligente che in questo momento resta un’alternativa al titolare (Olivera) anche per la minor fisicità e ogni volta che è stato chiamato in causa ha protestato fin troppo con l’arbitro guadagnandosi per la seconda gara consecutiva un’ammonizione totalmente inutile. Nell’estate dei rinnovi proclamati e mai ratificati di Osimhen, ZielinskiKvaratskhelia il presidente ha premiato lui con un accordo di altri tre anni. Ennesima scelta incomprensibile di un mercato tutto da decifrare.

 

  • Il gesto sconsiderato: distinguiamo subito due aspetti, quello tecnico da quello caratteriale. Partiamo dal primo e ribadiamo che far uscire sullo 0-0 a cinque minuti dalla fine il miglior attaccante della serie A (nonostante il periodo poco felice) a Bologna resta un azzardo per il quale il tecnico francese si prende tutte le responsabilità del caso. Ma oggi parliamo del comportamento di Osimhen, il cui valore non va discusso neanche dal suo hater peggiore, al momento della sostituzione. Il centravanti nigeriano si è sempre comportato da leader nei confronti dei compagni e dell’intero gruppo, ma ieri quella sua protesta plateale al momento del cambio ha denotato tutto: nervosismo, immaturità, rabbia, scarso attaccamento al gruppo e persino poca intelligenza (sapendo che tanti ci costruiranno un caso gigantesco per giorni). Non ci schieriamo a favore di Garcia, nè di Osimhen perchè entrambi sono colpevoli, ma chiediamo un gesto di riconciliazione per rassenerare una piazza molto preoccupata per l’andamento di questo primo scorcio di stagione.

 

  • Il grande freddo: A Bologna purtroppo si è vista ancora una volta (come se ce ne fosse stato il bisogno) la grande distanza tra l’allenatore Rudi Garcia e il gruppo, in particolar modo i senatori. Segnali che il tecnico di Nemours ha voluto mandare già da qualche giornata (resterà nella storia il cambio “Zerbin-Kvaraskhelia” perchè Alessio meritava di giocare..) e la cui risposta non si è fatta attendere (dalla reazione del georgiano, all’abbraccio di Braga senza di lui) culminando nella spropositata reazione di Osimhen (di cui abbiamo parlato). E allora perchè il miglior Napoli della stagione non riesce a farsi trascinare dai propri leader in campo e fuori? Forse perchè decidere di trattare tutti allo stesso modo (non ce ne voglia il ragazzo ma Zerbin non potrà mai sostituire Kvaratskhelia) in virtù di un turnover che dopo cinque giornate non ha ancora ragione di esistere è un errore madornale? Serve un confronto e un dialogo tra le parti e una figura autorevole che riesca a mediare, ma la società ha dimostrato braccino corto e ha ridotto sempre più all’osso le figure dirigenziali. Magari si potrebbe chiamare subito Hamsik per ricoprire questo buco e colmare la distanza? Intanto le gare passano e il ritardo cresce in maniera preoccupante…

Articolo a cura di Marco Lepore

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