Zirkee e Osimhen, le due facce del gol: Bologna-Napoli si decide in attacco

l “ricciolone” si mette in competizione col Ciclone-Osi. Bologna-Napoli – Dall’Ara con oltre 25.000 spettatori e diverse migliaia di napoletani – è da guardare anche nella prospettiva dei due centravanti, Joshua Zirkzee e Victor Osimhen, il primo con 2 gol totali e il secondo che di gol ne ha già fatti 3 in questo campionato ma che da due gare non gioisce, detto che col Bologna ha un conto apertissimo avendo segnato 5 reti in 6 gare. Morale: l’olandese cerca il decollo e il nigeriano il riavvio. Bella sfida.

Un 9 e mezzo Joshua non è un nove puro: è un nove e mezzo, perché si parte dalla genesi da centravanti ma si finisce col guardarlo in campo fare il regista offensivo, quasi come un dieci. Un nove e mezzo, appunto: vede la porta ma la fa vedere anche ai suoi compagni, un “9” evoluto. Il posto se lo è guadagnato dopo tanta panchina da vice Arnautovic. «E lo ha fatto prima di tutto conquistando la fiducia dei suoi compagni» ha detto Thiago Motta.

 

Quando Arna se n’è andato all’Inter, beh, lo ha “raccomandato” così: «Fidatevi di lui, del bimbo». Ora, il bimbo guida l’attacco. Joshua è stato acquistato tutto dal Bayern Monaco (dove nel 2020 vinse la Champions League): 8 milioni col Bologna che ha accettato il 50% della futura rivendita. Da oggi Thiago ha la squadra al completo, dopo il rientro (inizialmente in panchina) di Saelemaekers: può studiare, giostrare, cambiare spartito e partita con una panchina credibile. Il Bologna produce ma non finalizza in proporzione. Solo 3 gol fino a qui in campionato. Joshua al Napoli è legato da un momento che sa di “rinascita”: stadio “Maradona” ottobre 2022: il Bologna di Motta era nato da un mese, fu sconfitto ma cominciò a far sudare un Napoli già verso l’imprendibilità. Quella sera Zirkzee infilò il momentaneo 0-1 con scioltezza e qualità. Oggi ci riprova.

Osi stella cometa Il nuovo tecnico azzurro Rudi Garcia, si affida al suo cannoniere, inceppatosi nelle ultime due gare: «Victor spero abbia le stesse occasioni di Braga e farà sempre almeno un gol, se non di più. In Portogallo è stata una eccezione ed ha avuto un po’ di sfortuna. Lui è fra i migliori al mondo, non c’è dubbio». Un bel modo di caricare il proprio centravanti, perché in un Napoli che dietro fatica ed è costretto a cambiare per via degli infortuni, e sul piano del gioco ancora è singhiozzante, avere un riferimento lì davanti è fondamentale.

 

E Victor non è tipo che si fa condizionare in negativo dal momento non brillante della squadra. Anche a Braga, fra traverse e parate del portiere avversario, non ha mai mollato e ha dato una mano anche alla fase difensiva nel finale concitato con tanti portoghesi ad attaccare l’area del Napoli. Osimhen è un generoso, però se ci fosse un modo migliore di servirlo allora il nigeriano tornerebbe a essere micidiale.

 

Una delle chiavi è Kvaratskhelia, ancora lontano dal suo rendimento migliore ma che proprio mercoledì in Champions per due volte ha smarcato al tiro l’amico Victor. Se quei due cominciano a cercarsi e trovarsi con continuità allora sì che il Napoli riparte e potrà difendere quel triangolo tricolore che porta sul petto. Dice Garcia sul suo gioiello georgiano: «Spero che per Khvicha arrivi in fretta il gol. Non deve farne ossessione e vedrà che arriverà prima di quanto pensi, quella rete. Soprattutto deve avere quella leggerezza, quel piacere delle giocate, di aiutare anche i compagni». Garcia chiede un po’ di sostenibile leggerezza dell’essere ai suoi campioni. Per tornare alla vittoria in campionato. Per dimostrare che il Napoli vuol divendere quello straordinario scudetto conquistato poco più di quattro mesi fa.

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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