Aurelio, sempre Aurelio, solo Aurelio. Con il Napoli in cima ai suoi desideri. «La nostra è stata una buona partenza, ma c’è ancora molto da lavorare». ADL vorrebbe parlare solo di cinema, ma non ci riesce. Finché qualcuno gli chiede di Spalletti, e lui sgattaiola via: argomento tabù, al momento. Eppure la nuova Nazionale di Lucio se l’è gustata in tv. Sul palco, nel momento in cui Verdone ha lodato le qualità del concittadino Davide Frattesi («che bravo, quei due gol contro l’Ucraina mi hanno rigenerato con un calcio che mi piace sempre meno»),
De Laurentiis è intervenuto a gamba tesa. «E Raspadori? Lo avete visto Raspadori in Nazionale? A me è piaciuto parecchio».
Jack è davvero il suo pupillo: lo considera un gioiellino da proteggere e valorizzare . E al termine di una giornata di stelle e desideri, va a finire pure che le difficoltà del cinema italiano somiglino a quelle di un pallone ferito e incerottato. «L’unico che ha dato davvero una mano al cinema è stato il ministro Franceschini istituendo un fondo, poi il buio. Nel calcio è uguale: lo Stato dove sta? Il calcio italiano non ha bisogno di assistenza, ma ha bisogno che lo Stato non eroda quello di cui necessita un’industria di così grande valore. Che deve avere alla base la libertà, cosa che non ci hanno mai dato».
De Laurentiis non smette mai di combattere le sue battaglie. Fonte: CdS