Arrigo Sacchi, ex tecnico della Nazionale, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport soffermandosi sul pareggio dell’Italia con la Macedonia del Nord. “Ma Spalletti non ha nessuna colpa per questo pareggio, la realtà è che l’Italia, ancora una volta, è riuscita a far diventare grande la Macedonia del Nord. Questo non è ammissibile”.
“Gli attaccanti non si sono mossi bene, i centrocampisti idem. E i difensori, in fase d’impostazione, hanno toccato troppe volte il pallone per poi fare un passaggino di tre metri. Inoltre: troppi lanci e mancanza di filtro in mezzo come testimoniano i 4 o 5 contropiede subiti. Serviva coordinamento. Non c’era un’idea di gioco, uno stile. Il problema è che far funzionare i meccanismi alla perfezione richiede parecchio tempo. E in Nazionale, detto da uno che ci è passato, di tempo non ce n’è”.
“Luciano è un ottimo allenatore, ma non è un mago. Non gli si possono chiedere i miracoli – spiega Sacchi – Un consiglio, però, mi sento di darglielo: lui ha preso una squadra che evidentemente non era all’altezza del compito. Probabilmente non conosceva tutti i giocatori dal punto di vista caratteriale. È necessario scegliere elementi affidabili per creare un collettivo come ha fatto a Napoli. Un Ct non ha tempo per cambiare la mentalità dei giocatori, deve puntare su uomini che siano disponibili e che interpretino al meglio le sue idee”.