Il Napoli ha steccato nell’ultima di campionato prima della sosta per le nazionali, contro la Lazio, una sconfitta che ha fatto male, che si può recuperare già dalla prossima contro il Genoa a Marassi. Garcia approfitterà della sosta per escogitare nuove misure, come sottolinea il Corriere dello Sport.
“In fin dei conti, non è successo assolutamente nulla: gli dei del calcio sono ancora vivi e pazienza se il Napoli non sta poi così bene. Ma sono volate via tre domeniche, una è andata storta, e per aggiustarsi il sorriso, Rudi Garcia sa che serve un guizzo, una finta di Kvara, che comunque ha sciolto il sangue nelle vene ai giurati del Pallone d’oro e s’è ritrovato tra i 30 candidati. Così, da un anno all’altro. Le statistiche hanno un’anima, certo che sì, e pure una tale acidità, che rischia di mandare l’esofago in crisi più della classifica: Garcia è uomo di Mondo, è appena tornato dall’Arabia, ha trovato un’Italia eguale eppure diversa da quella che aveva lasciato; ha scoperto la religiosità del calcio a Napoli e pure lo stress che si vive, dovendosi accomodare su una panchina che è appartenuta a una sorta di divinità. Lo scudetto, dopo 33 anni, ormai sta dolcemente adagiato nella Storia, e alla sequela di paragoni non si sfugge: però dice l’aritmetica che sarebbe sufficiente una vittoria, alla ripresa, per starsene meglio di dodici mesi fa; e poi, tra una divagazione tattica all’altra, sarà indispensabile aggiungere un pizzico di paprika per correre di più, tra Lindstrom & company che bussano alla porta. La prova provata, che per uscire dagli equivoci basta essere chiari o anche se stessi”. Fonte: CdS