Marco Di Lello, ex Procuratore FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, alla trasmissione Punto Nuovo Sport Show.
“Gravina e Rocchi hanno dichiarato guerra senza frontiere ad ogni forma di razzismo, poi in Napoli-Lazio abbiamo visto che siamo esattamente allo stesso punto dove eravamo prima. Una multa di soli 5.000 euro per cori razzisti è una vergogna, che mi lascia sempre deluso nel vedere come si comportano gli organi istituzionali dinanzi a certi argomenti. Cori contro Napoli e contro i napoletani sono all’ordine di qualsiasi partita, anche di quelle che non vedono gli azzurri in campo. Bisogna intervenire col pugno duro, chiudere le curve per insegnare l’educazione. Ululati dei tifosi della Lazio ad Osimhen? Sì, abbiamo visto anche delle bombe esplodere come nella scorsa primavera. Mi chiedo come faccia la Polizia a non intervenire prima e dopo la partita… Spero in sanzioni davvero severe, a patto che la FIGC sia davvero unita contro il razzismo di qualsiasi forma. La curva della Lazio non è nuova a questi episodi ed è il caso di iniziare con pene davvero pesanti. Se l’arbitro avesse sentito i cori e ululati, avrebbe dovuto interrompere la partita e mettere tutto a referto. Gli uomini della Federazione, però, avranno già segnalato tutto durante le loro ispezioni settimanali. Che tipo di pene servirebbero? Sanzionare la società non è sempre la risposta esatta. Bisogna colpire i tifosi colpevoli in prima. Il DASPO è uno strumento giusto da utilizzare, certi episodi sono inaccettabili. La parola fine su questi episodi è difficile da immaginare, ma serve uno sforzo da parte di tutti. Se le società si mettessero tutte d’accordo, a quel punto il Giudice Sportivo dovrebbe adeguarsi”.