Spalletti si coccola Rapadori: «Bravo a legare il gioco con il movimento». Anche nel Napoli lo vedeva punta centrale

Lunedì scorso, durante la prima conferenza da c.t. della Nazionale, nell’aula magna di Coverciano, hanno chiesto a Luciano Spalletti del ballottaggio Immobile-Retegui per il ruolo di centravanti, di una possibile alternanza tipo quella manciniana Belotti-Immobile e dell’assenza dello stesso Belotti, partito bene in campionato. Ha risposto: «Ho chiamato Raspadori che è bravo a legare il gioco con il movimento». Qualche ora più tardi, Giacomo Raspadori era al centro del tridente offensivo nelle prime prove sul prato del Centro Tecnico.

Esercitazione La prima esercitazione assoluta, dopo un riscaldamento palleggiato a gruppi di 7, è stata una serie di attacchi palla avanti, palla indietro, con imbucata. Lancio lungo del portiere, controllo del difensore a centrocampo e verticale per Raspa che veniva incontro, appoggio indietro al centrocampista che imbucava per un esterno o per un incursore interno. «La buca! La buca! Attacchiamo la buca!», incitava Luciano. Cioè lo spazio svuotato da Raspadori con il suo movimento. Le buche svuotate dal centravanti tattico Francesco Totti hanno fatto la storia di Spalletti, della Roma, ma anche del calcio italiano recente. Certo, non basta un’esercitazione a dire che Giacomino Raspadori sarà titolare sabato sera a Skopje contro la Macedonia del Nord, ma la sensazione galleggia nell’aria torrida di Coverciano.

Garanzia etica C’è una ragione tattica a sostenere l’ipotesi. Gli spazi che sa aprire l’attaccante del Napoli esaltano le caratteristiche offensive di mezzali come Barella e Tonali che, anche nei loro club, sono chiamati ad assaltare l’area avversaria. Inoltre, la corsa generosa di Raspadori può soccorrere il centrocampo anche in fase passiva. La necessità di fare risultato, il disturbo psicologico legato al ricordo che muove l’apocalittica Macedonia, il traumatico cambio di direzione tecnica, dovuto alla fuga araba di Mancini, impediranno all’Italia di scendere in campo a Skopje con animo leggero. I padroni di casa, al contrario, forti del precedente e del tifo, partiranno presumibilmente all’attacco. Ci sarà bisogno di una Nazionale forte, solidale, battagliera, specie all’inizio, capace di pareggiare l’entusiasmo dei macedoni. Dal punto di vista etico, Raspadori è per Spalletti una garanzia assoluta. Basta rivedere come ne parlava il tecnico a Castel Volturno in una conferenza del febbraio scorso: «Vorrei aprirvi gli allenamenti, per farvi vedere con quale impegno, quale serietà, quale forza aggredisce le partitelle Raspadori. Per giocatori che lavorano in questo modo, che arrivano un’ora prima al campo per preparare meglio l’allenamento, io ho una disponibilità particolare. Ogni volta che lo metto a partita in corso, sa adeguarsi immediatamente al contesto. Vorrei potergli dare più spazio di quello che gli do».

Aspettando Scamacca Forse il grande premio sta arrivando, in un’altra squadra, in un altro azzurro. A fine seduta, Spalletti ha abbracciato e scherzato con Raspa e parlato a lungo con Giovanni Di Lorenzo, il suo capitano. Nell’urgenza di inventarsi la prima Italia con spiccioli di allenamento, senza la possibilità di trasmettere troppe conoscenze, è logico che un tecnico si aggrappi a chi conosce meglio. Se Rudi Garcia ha schierato sempre Raspadori in fascia e in estate lo ha provato mezzala, Spalletti lo vede soprattutto come attaccante. Nella cavalcata scudetto, il ragazzo del 2000 gli ha regalato due gol decisivi allo scadere, pesanti come macigni: Spezia, Juventus. Ha raccontato Giacomo: «Spalletti mi ha cambiato la vita con una telefonata. Mi ha convinto che Napoli fosse la scelta giusta». Ora il c.t. potrebbe addolcirgliela ulteriormente, piazzandolo al centro della sua prima Italia. A Coverciano galleggia un’altra sensazione forte: che Gianluca Scamacca, se continuerà a maturare all’Atalanta sotto Gasperini, per ragioni di età, fisicità e tecnica potrebbe presto diventare il padrone della maglia. Ma intanto Raspadori (18 presenze, 5 gol azzurri) prova ad essere il primo 9 di Spalletti e neanche tanto falso. Fonte: Gasport

 

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