Calcio e milioni, calcio è business. Senza falsi moralismi ma neanche falsa retorica: «Quanto valgo?». Stanislav Lobotka, uno che nell’anno dello scudetto
«NON CAPISCO». E allora, Lobotka va in contropiede. Regia e sceneggiatura d’autore, e analisi finanziarie ad hoc considerando la specializzazione della rivista che lo ospita. «Il mercato tiene conto di tutta una serie di fattori: se sei in nazionale, se hai giocato il Mondiale, la Champions e così via. Ma io non riesco a capire le enormi somme».
Nulla da dichiarare, invece, in merito al suo nuovo stipendio dopo il rinnovo: «Preferisco non commentare».
Privacy, sacrosanto. Però le emozioni non le nasconde: «Napoli mi piace moltissimo, sono felice e anche davvero soddisfatto: volevo restare e così è stato. E ho ricevuto lo stipendio più alto della mia carriera»
Capitolo investimenti: «In fondi che rendono il denaro redditizio. Sarà anche la mia pensione quando smetterò di giocare. E poi nel mercato immobiliare».
Per la verità ha investito anche nel Podbrezova, club slovacco di Superliga. «Mi hanno convinto con la loro filosofia e le strategie».
RUDI E L’ABITUDINE. In questi giorni, Lobotka si trova in ritiro con la nazionale del ct Calzona e del nuovo collaboratore tecnico Hamsik. Un amico, un ex compagno di squadra e anche il suo sponsor ai tempi del passaggio dal Celta al Napoli.
A proposito: «Nel secondo tempo la Lazio ha saputo leggerci molto bene e colpirci in contropiede», ha detto ai media slovacchi alla vigilia delle gare di qualificazione europee con il Portogallo (venerdì) e il Liechtenstein (lunedì), tornando sulla prima sconfitta stagionale.
In campionato, al Maradona. «È arrivato Garcia, un nuovo allenatore, e ovviamente ci vuole t empo per abituarsi alle novità. Giochiamo in modo leggermente diverso rispetto al precedente allenatore. Ogni tecnico ha il suo stile. Bisogna soltanto abituarsi». Fonte: CdS