La percentuale di precisione dl Napoli nelle prime 3 gare di campionato è solo del 9,1%

L’imprecisione del Napoli spicca dopo la terza giornata di Serie A:  6 reti a fronte di 66 tiri in porta   e il 9.1% di precisione.

 

PRECEDENTE. Per chi non ha memoria e non ha neanche voglia di andare a scavare negli archivi, all’alba di un campionato fa il Napoli ne fece cinque a Verona, poi quattro al Monza e a Firenze, la terza, si inchiodò sullo 0-0; stavolta, banalmente, tre reti al Frosinone, due al Sassuolo, uno alla Lazio, con dentro la prima sconfitta stagionale, lasciano indugiare sulla natura del malessere.

CONFRONTO. Ma si può persino fare a meno di mettere a confronto il Napoli di oggi con quello che ieri Spalletti ha trascinato nell’Olimpo degli dei, sono sempre un po’ fastidiosi i paragoni, anche se in epoche così ravvicinate, e poi – come dicono i retorici – ogni partita fa storia a sé. Però adesso, anno di grazia 2023-2024, c’è dell’altro, c’è una squadra che costruisce tanto, che entra poco in area, che calcia con discreta frequenza, ben più di chiunque altra e che, visti i risultati, ha pure la capacità di sbagliare con percentuali rilevanti, da cerchietto rosso o azzurro.

VA COSI’ . Non c’è bisogno di studi particolari per rendersi conto ch’è tutto radiografato e che ormai niente sfugge: il Napoli ha avuto la capacità di costruirsi 66 opportunità, più banalmente ha tirato in 66 circostanze verso la porta avversaria ed è stato capace di relagarsi una gioia solo nel 9% dei casi – sei gol-, facendo meglio della Roma, ma (assai) peggio di qualsiasi altra grande. L ’ Inter, che ne ha già segnati otto, ha appena il 13,3% di freddezza; l’altra capolista, il Milan, è quella che nel derby se la passa meglio, con il 22,8%, qualcosina in meno della Fiorentina, alla quale non manca l’istinto del killer, evidentemente.   Fonte: CdS

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