Osimhen era stato tentato dal contratto quinquennale da 40-45 milioni annui che gli era stato promesso. Cifre così fuori dagli standard del mercato europeo che hanno costretto De Laurentiis a promettere una deroga sul tetto agli ingaggi. Il presidente vuole che, salvo poche eccezioni, l’ingaggio di un tesserato non superi i 3,5 milioni. Osimhen già ne percepiva 4,5 come pattuito quando era stato acquistato dal Lilla. Se l’idea era di ritoccare verso l’alto sia lo stipendio sia la durata – a oggi scade nel 2025 – è stato presto ben chiaro che sarebbe servito un passo sostanzioso. Nei vari incontri che ci sono stati con Calenda, è stata esposta la disponibilità ad arrivare anche intorno ai 10 milioni a stagione, allungando di un anno e inserendo una clausola rescissoria da circa 150. L’attaccante è rimasto lusingato, a Napoli si trova benissimo e non gli dispiace l’idea di restare in Italia. Ma questo non vuol dire che il rinnovo sia dietro l’angolo: un aspetto che fa vedere con luce diversa la posizione di De Laurentiis, che difficilmente senza un nuovo accordo potrà dir di no a tanti quattrini.
Fonte: Gazzetta dello Sport.