Il velocissimo Jasper (pare sia in grado di raggiungere picchi di 40 all’ora in campo aperto) è arrivato coi tempi giusti, puntuale come la fiducia di una società che aveva individuato il suo profilo da mesi – era sul blocco degli appunti di Giuntoli… – lavorando in netto anticipo sulla concorrenza e pagando il suo cartellino all’Eintracht complessivamente 25 milioni di euro. Jesper, accompagnato in macchina dal capo scout Micheli e dal dottor Canonico, si è presentato con un gran sorriso stampato su quella faccia da bravo ragazzo e con un atteggiamento da antidivo che, tutto sommato, sembra restituire un po’ di sana normalità al calcio patinato delle star. L’esterno offensivo, all’occorrenza trequartista o mezzala, al suo ingresso in clinica si è limitato a dribblare l’assalto di fotografi e cronisti, dando un primo assaggio di quella che sul prato verde è la sua specialità. E nel momento in cui ha varcato simbolicamente le porte del calcio italiano, dal cielo di Roma è sbucato persino il sole dopo ore di pioggia battente. Un segnale che i più scaramantici avranno colto. Il lieto fine di questa storia addolcisce l’estate dei partenopei, che rischiava di essere ricordata come quella del rimpianto Gabri Veiga. Per gli assidui frequentatori della casa di cura in Via Trionfale, un manipolo di tifosi del Napoli che vivono nella Capitale e che non si perdono neppure gli arrivi dei Primavera, il “gran rifiuto” dello spagnolo si è già trasformato in una di quelle storielle capaci di arricchirsi continuamente di succosi particolari, fino a sconfinare nella leggenda. «Eravamo tutti qua la scorsa settimana, c’era persino la tv. Pareva fosse già partito l’aereo. Che figura…». E invece il nuovo asso – secondo danese nella storia del club, il primo fu Nielsen nel 1968-69 – ha rispettato impegni e appuntamenti, accettando una di quelle sfide che possono cambiare le prospettive di una carriera che a soli 23 anni ha già vissuto momenti emotivamente intensi come la vittoria del titolo in Svezia col Brondby o come l’Europa League (decisamente più prestigiosa) conquistata nel 2022 insieme all’Eintracht. Ma vuoi mettere il golfo, la Serie A, il tricolore sul petto? fonte: CdS