E r a la gara per esaltarsi, perché il Sassuolo è da sempre squadra che gioca a viso aperto. Spazi sì, ma poi bisogna pure crearseli e in questo Piotr Zielinski è un rinomato maestro. Gioca sciolto, libero dai pensieri, dalle notti d’Oriente (Medio) che avrebbe potuto vivere a Gedda e che invece, ancora una volta, vivrà a Fuorigrotta e in giro per l’Italia. Al Maradona ha fatto ciò che voleva quando la partita era in parità numerica e come al solito alla sua maniera: danzando in quel modo enigmatico per gli avversari che è tipico dei giocatori praticamente ambidestri come il polacco. Apre di prima, vede spazi, 22 passaggi nel primo tempo (19 corti e 3 lunghi), il 100% di precisione di cui l’88,9% nella metà campo avversaria. Ovunque Zielo, il leader tecnico che avrebbe potuto salutare tutti con lo scudetto al petto, ma che ha deciso di non voler andar via, di rifiutare la ricca offerta dell’Al Ahli e di prolungare un contratto sul quale manca soltanto la firma. Amore rinnovato, da persona di cuore. La sua comfort zone è Napoli e allora perché lasciarla se si è felici con la famiglia e si ha la consapevolezza di poter dare ancora tanto alla causa azzurra. L’ha dimostrato a Frosinone, l’ha fatto anche ieri sera al Maradona, dominando tecnicamente il centrocampo e la manovra soprattutto nel primo tempo. Fonte: CdS