Ne ha avuto la conferma quando è uscito a 7’ dalla fine per Cajuste. L’applauso del suo pubblico, che ha apprezzato la prestazione e l’amore per la maglia che indossa sulle spalle dal 2016. Ci è andato vicino a fare quel gol su azione che gli manca da una vita, dal 12 novembre 2022 (3-2 all’Udinese). Il più recente, il 15 marzo, resta quello negli ottavi di Champions all’Eintracht (3-0), ma su rigore. La sensazione è che si stia avvicinando, che umilmente lo stia inseguendo. C’ha provato a inizio ripresa, con un tiro da fuori area che è finito alto. Garcia vuole i gol da lì e Zielinski li ha nelle corde, ma gli manca ancora un po’ di fortuna e precisione. Per ora si accontenta di battere i calci d’angolo. Da uno dei suoi è scaturito il rigore poi sbagliato da Raspadori. Mezzala sì, ma anche trequartista proprio a ridosso di Osimhen in molte occasioni. Poi, quando è entrato Kvaratskhelia, ha lasciato spazio di manovra e licenza di inventare al georgiano, più fresco e lucido, tanto che in occasione del 2-0 di Di Lorenzo gli ha consentito di ‘invadere’ la zona centrale e di servire l’assist al capitano. Piccoli, impercettibili gesti di altruismo, per il bene comune e al servizio della squadra. Dettagli non da poco da leader tecnico e silenzioso, di quello che non ha alzato la voce quando insieme a Mario Rui avrebbe potuto reclamare la fascia di capitano, ma che è stato più che d’accordo nel dare i gradi a Di Lorenzo dopo che era andato via Insigne. Un bellissimo altruista, Zielinski, a cui manca solo il gol.
Fonte: Corriere dello Sport.