Innamorato di una maglia sola. Nel calcio dei sentimenti lampo. Bandiera, così si chiama adesso. Sembravano dei saluti quelli alla fine della gara con la Sampdoria, quando ha alzato al cielo di Napoli, la coppa dello scudetto. Macché, stasera ci sarà il Sassuolo e lui sarà il titolare. Tenetevi voi i milioni, il petrolio, il sole di Riad e tutto il resto: ha esitato ma alla fine ha detto di no all’offerta del fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Che pure non l’hanno presa mica bene, visto il tweet ironico ma rancoroso degli emiri sauditi nel giorno dell’annuncio di Veiga. Tenetevi tutti i vostri milioni, il petrolio, il progetto di prendervi il mondo: io resto qui. Con i miei cani a spasso per la spiaggia di Miseno, i miei aperitivi, il mio piccolo mondo. Lo ha detto lui, poi anche la moglia Laura che, certo, è spaventata per il furto subito a Varcaturo e cambierà casa. Punto e basta. Il mondo di Piotr Zielinski ricomincia da Napoli. 330 presenze, 47 gol: in sette anni, ha saltato in tutto 8 partite di campionato e solo due per infortunio muscolare. Poi qualche pit-stop per il Coronavirus e basta. E ha pure un record: mai un cartellino rosso. Il signor bontà, il ragazzo che in Polonia ha una serie di case-famiglie (si chiamano “Peter Pan”, in suo onore) dove dona molti dei suoi proventi. E quello di cui ha bisogno è ancora tutto qui, a Napoli. In Italia. Lo ha spiegato l’altro giorno anche al ct della Polonia che è venuto a fargli visita, Fernando Santos. Quello che ha gli basta e gli avanza. Anche se ha traballato, per qualche settimana, davanti ai 30 milioni che erano sul suo tavolo: ma più che altro perché, per un po’, ha sentito incertezza attorno a sé, con quell’obbligo di dover rinnovare o andare via che anche a un bravo ragazzo come lui ha avuto un peso. Sarri pure lo ha scosso, con qualche telefonata di troppo. Poi ci ha pensato Garcia a fargli capire quanto è importante per questo Napoli, un altro capitano dopo Di Lorenzo. E allora ha iniziato a capire e ha detto sì all’offerta (al ribasso) di De Laurentiis che gli assicura altri tre anni qui. Il paradiso arabo può attendere, qui c’è lo scudetto da difendere a spada tratta. 330 volte in azzurro. Intoccabile nel Napoli di Sarri, poi in quello di Ancelotti, Gattuso e poi Spalletti. C’è sempre, in ogni Napoli che ricominciava daccapo, la sua faccia da bravo ragazzo. Lo stile Zielinski, si può dire. In attesa di un rinnovo che sembra cosa fatta. Ma di questi tempi, meglio attendere che tutto venga sistemato. Ma dubbi sono davvero pochi. Anzi, nessuno. Fonte: Il Mattino