L’amore per il Napoli, la lotta scudetto, il pathos dell’esordio al Maradona quasi come se fosse ancora lui a scendere in campo con la fascia di capitano sul braccio e la sfida al Sassuolo che è stata la sua seconda casa. Paolo Cannavaro si sta godendo gli ultimi bagni ad Ischia prima di rientrare a Napoli.
Farà in tempo stasera per essere allo stadio?
«Non lo so. I miei figli vorrebbero andare. Diciamo che certe partite preferisco vederle in tv…».
Il Maradona porta più pressione o adrenalina?
«Credo che da un po’ di anni c’è la giusta pressione, che è una cosa diversa. Questa è sempre stata il punto di forza degli anni d’oro del Napoli. Lo si è visto l’anno scorso ed anche in passato. La vittoria dello scudetto ha rappresentato la maturazione di tutte le componenti a 360 gradi. Spesso allo stadio si vive un’atmosfera fantastica: gli spalti gremiti da tante famiglie e le curve che cantano dall’inizio alla fine. Una cosa unica».
Da napoletano, ed ex bandiera del Napoli cosa significa questo terzo scudetto?
«La gioia sfiorata per troppi anni. A mio avviso non è stata una questione di “riscatto” come per i primi due, ma la ciliegina sulla torta per tutti».
Gli azzurri restano favoriti per bissare il tricolore?
«Una squadra che cambia così poco deve comunque essere tra le favorite per lo scudetto: l’organico è quello. I ragazzi sono giovani e non si sentiranno appagati».
Garcia è l’allenatore giusto?
«De Laurentiis non ha fatto nessuna scommessa con Garcia: parliamo di un allenatore di grande spessore. Un tecnico che già conosce il campionato italiano, che ha un’esperienza internazionale importante che torna utilissima vista l’internazionalità del gruppo».
Natan al posto di Kim, da ex difensore cosa cambia?
«Non me la sento di esprimermi perché il vuoto che lascia Kim è davvero grande. È anche vero che l’anno scorso era andato via Koulibaly… La speranza è che Natan possa ricalcare le orme di Kim, ma dovrà lottare con il suo fantasma. Se il Napoli ha scelto lui, significa che lo reputa pronto per lottare “contro” Kim».
Sono arrivate tante critiche al mercato del Napoli?
«L’opinione pubblica cerca sempre grandi nomi e non solo a Napoli, ma nel mondo. Adl ha dimostrato che con un mercato intelligente ha vinto il campionato».
L’attacco azzurro resta il più forte?
«Assolutamente. Basta guardare le “alternative” ai titolari. Se pensiamo che Raspadori l’anno scorso ha giocato poco ed ha portato così tanti punti il quadro è completo. Il reparto offensivo del Napoli è un vero e proprio lusso in A».
Fosse stato ancora in campo con chi Le sarebbe piaciuto giocare?
«Non ho dubbi, con Di Lorenzo. Il capitano è il volto della vittoria dello scudetto: serietà, professionalità, forza fisica, tecnica. La sua arma segreta è l’umiltà. È il giocatore che tutti vorrebbero, in squadra».
Chi lotta per lo scudetto?
«Oltre al Napoli, le solite: Inter, Juve e Milan con l’Atalanta possibile sorpresa. Se poi la Roma incastra qualche acquisto può far parte delle outsider».
Capitolo Champions, dove può arrivare il Napoli?
«Quello è un discorso un po più complicato. Parliamo di una competizione molto forte in cui ci vuole anche un pizzico di fortuna nei sorteggi».
Fonte: Il Mattino