Napoli, Garcia contro il Sassuolo per spezzare il “tabù” Fuorigrotta

Al San Paolo gli capitò di essere anche colpito dalla Mano de Dios. Era il 12 febbraio 2014, seconda semifinale di Coppa Italia. La Roma di Rudi Garcia, che domenica 27 agosto si siederà per la prima volta sull’altra panchina – quella azzurra – a Fuorigrotta, aveva vinto una settimana prima per 3-2. Sembrava in salita la strada per il Napoli di Rafa Benitez. E invece no, gli azzurri con un 3-0 si qualificarono per la finale. Anche la Mano de Dios schiaffeggiò Rudi, oltre a CallejonHiguain e Jorginho. Perché nell’intervallo, sull’1-0, arrivò in tribuna Diego. Un’apparizione e tutti si misero a cantare “Ho visto Maradona”. Era sbarcato in Italia da poche ore per affrontare il caso del debito col Fisco e, scortato dall’amico Stefano Ceci e dall’avvocato Angelo Pisani, corse a Napoli. «Andiamo al San Paolo, c’è la partita».
Arrivò Diego e gli azzurri si scatenarono all’inizio del secondo tempo, con i gol di Higuain e Jorginho in tre minuti. Serata nerissima per la Roma, con Strootman che si fece espellere e perse la testa sputando verso la Curva B. E Garcia, uscito dalla Coppa, fece un’amara riflessione: «Abbiamo perso la qualificazione all’andata, prendendo due gol sul 2-0. Complimenti al Napoli e auguri per la finale». Sarebbe stata vinta il 4 maggio all’Olimpico contro la Fiorentina, quella partita macchiata dall’agguato dell’ultrà romanista Daniele De Santis detto Gastone a Ciro Esposito.
Da domenica lo Stadio Maradona sarà la casa di Garcia. Negativi i suoi quattro precedenti: tre sconfitte e un pareggio alla guida della Roma. Tre sfide contro Benitez, uno dei primi tecnici che aveva studiato quando era un aspirante allenatore ai tempi del Valencia, e una contro Sarri, l’ultima a Fuorigrotta, il 13 dicembre 2015. Finì 0-0 e in tv, quando lo accusarono di aver fatto catenaccio, Rudi si difese così: «Non si può dire che non abbiamo mai tirato in porta. E poi c’erano state critiche nei confronti del portiere e della difesa…». Un mese dopo la Roma avrebbe licenziato Garcia sostituendolo con Spalletti.
Le prime due partite della Roma di Rudi, entrambe perse, a Fuorigrotta nel 2014. Il 9 marzo per 1-0, rete di Callejon. Era uno scontro diretto per la Champions, anche se allora i giallorossi nutrivano ancora chance di scudetto. «Abbiamo un vantaggio di sei punti sul Napoli, la pressione è su di loro più che su di noi», aveva detto il francese alla vigilia. Insufficiente il tridente senza centravanti (BastosFlorenziGervinho), gli azzurri spensero le ambizioni tricolori di Rudi.
E otto mesi dopo, il Primo novembre, il successo per 2-0 firmato da Higuain e Callejon, con parole dure del francese alla Roma: «Per vincere a Napoli serve un exploit e certo non si può fare giocando così. Ci siamo fatti vedere soltanto nel secondo tempo e nel primo avremmo potuto prendere più di un gol. Atteggiamento mentale sbagliato».

 

Fonte: Il Mattino 

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