Il commento di Alessandro Vocalelli:
“Molti si chiedono –
– Al via di un campionato che è partito tra conferme e qualche sorpresa – quale sia l’autentico vantaggio del Napoli sulla concorrenza. Dal punto di vista strettamente numerico, verrebbe da dire che è tutto lì: nei 16 punti di distacco che ha dato alla Lazio, i 18 all’Inter, i 20 al Milan. Cioè alle squadre che parteciperanno alla prossima Champions. Secondo altri, andando un po’ più in profondità, si potrebbe dire che il vantaggio del Napoli – nella scorsa stagione – sia stato quello di aver capito, intuito, le qualità di giocatori che si sono poi rivelati fondamentali. Con un lavoro incredibile anche in fase di programmazione. Da qui, a fronte di cessioni che hanno fatto discutere per tutta l’estate, l’esplosione di Kvara e l’assoluta affidabilità di Kim, che tra l’altro ha portato – in appena dodici mesi – una plusvalenza pazzesca.
Ma forse il vero vantaggio accumulato dal Napoli è nell’aver immaginato quale sarebbe stato il vero, autentico, problema – probabilmente mondiale – per le squadre di livello. Quello degli attaccanti. Sì, perché l’Inter – scottata dal voltafaccia di Lukaku – si è trovata improvvisamente nella scomoda situazione di dover bussare a mille porte, da Scamacca a Morata. E anche se Arnautovic si è presentato nel migliore dei modi, con l’assist a Lautaro contro il Monza, aver completato il mosaico ad appena tre giorni dall’inizio del campionato, con un calciatore di 34 anni, pagato una decina di milioni di euro, non è proprio quello che sognavano i tifosi. Ancora peggio è andata alla Roma, che ha brindato ai gol di Belotti, ma avrebbe avuto sicuramente bisogno di un suo “gemello” già per il debutto con la Salernitana. Ma che non sia facile piazzare la punta giusta al posto giusto è confermato anche dal Milan, che pur avendo speso parecchio e bene – rivoluzionando il centrocampo – non sa ancora se dietro a un eterno e implacabile Giroud possa sentirsi completamente garantito.
Insomma, come c’è stata ciclicamente una difficoltà a trovare il portiere di livello, poi il difensore dominante o il centrocampista leader, ora molte grandi si trovano costrette a setacciare il mercato internazionale per sistemare la propria linea.
Ed è in questo, dicevamo all’inizio, che il Napoli ha soprattutto dimostrato di avere accumulato un vantaggio non indifferente. Perché pur avendo al centro del suo progetto un calciatore fantastico come Osimhen – che anche a Frosinone ha ribadito la propria superiorità – il Napoli ha pensato bene dodici mesi fa di mettere altra benzina nel serbatoio. Come? Andando a prendere i due attaccanti disponibili più affidabili del campionato italiano. Ecco perciò Raspadori, ecco perciò Simeone, che rappresentano il massimo delle alternative. Già, perché se ci pensate le due “riserve” del Napoli – in questo mercato affannoso – sarebbero la soluzione titolare per parecchie squadre. Anche grandi squadre. Ci sono, insomma, tanti modi per garantirsi un futuro e spaventare la concorrenza. Anche capendo in anticipo… dove va il mercato. In cui, mai come adesso, è la prova del 9 a farti stare tranquillo”.
Fonte: Gazzetta dello Sport.