Mazzone non riuscì a guarire quel Napoli: “Immorale restare”

Trentasei giorni sulla panchina del Napoli, dalla sconfitta con l’Inter a quella con Lecce. «Non potevo più rimanere», spiegò Carlo Mazzone il giorno dopo la sesta e ultima partita. Quella di Napoli fu, come ricorda su Il Mattino, Francesco De Luca, la più breve e tormentata esperienza della sua straordinaria carriera. Squadra debole, società ancor di più. Viene ricordato come l’anno dei 4 allenatori. Campionato 97-98, il peggiore della storia del Napoli, retrocessione in serie B con 14 punti. Mazzone, però, quando dopo 4 giornate decise di andar via, non si aggrappò ad alibi. «Lascio, mi dimetto. Prendo una decisione in linea con il mio carattere, aspettare non ha più senso. E la storia dei rinforzi non c’entra. Ringrazio tutti i tifosi: vado via anche per non ingannarli. Chiamato al capezzale di un ammalato non sono riuscito a guarirlo. Mi sembrava immorale restare qui», spiegò al telefono dalla casa di Ascoli. Un vero galantuomo del calcio, come ha ricordato nel suo tweet De Laurentiis.

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