L’INTERVISTA – Fabio Cannavaro sicuro: “Il Napoli può realizzare un bis che non si è mai visto in questo terzo millennio calcistico fuori dall’asse Milano-Torino”

L’ex calciatore del Napoli, e campione del mondo, Fabio Cannavaro, ha parlato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, dove tra le altre cose esprime il suo pronostico per il prossimo campionato che comincia oggi.

«Ho vissuto con grande gioia da napoletano questo terzo, meritatissimo scudetto. Decisamente diverso per me che ero un ragazzino ai tempi di Diego Maradona. Ma oggi parlo da addetto ai lavori e vi dico che il Napoli può realizzare un bis che non si è mai visto in questo terzo millennio calcistico fuori dall’asse Milano-Torino».
Un pronostico o una speranza?
«Una constatazione. I primi scudetti del Napoli erano frutto della magia di un fuoriclasse unico. Quello di maggio è stato un titolo strameritato e programmato negli ultimi anni. Cioè da quando De Laurentiis si è convinto che oltre ad arrivare fra i primi è importante vincere. Ha costruito una squadra sempre più forte e ora è stato capace di non stravolgerla, resistendo sul mercato. Victor Osimhen è l’attaccante più forte che c’è in Italia e giocherà ancora in azzurro. Per questo c’è una continuità – al di là degli importanti addii di Spalletti e Giuntoli – che può portare il Napoli a ripetersi. Anche perché ora che hai vinto tutto l’ambiente e soprattutto il gruppo dei giocatori acquisisce una importante autostima».
Anche se è partito Kim Minjae?
«In effetti quella del coreano è una perdita importante e sinceramente non conosco Natan e dunque non mi permetto di esprimere giudizi. Il centrale orientale è stato importantissimo per lo scudetto, giocatore di grande spessore e personalità. Però, facendo autocritica, io stesso un anno fa dicevo di tenere Koulibaly e invece è arrivato Kim che ha fatto anche meglio del senegalese. E allora conta di più la squadra. In difesa, anche se è un esterno, pesa il carisma di Giovanni Di Lorenzo, grande capitano e calciatore che potrebbe giocare titolare nei migliori club al mondo. Al tempo stesso è rimasta invariata la spina dorsale della squadra, che parte da Meret e passa da Rrahmani, Lobotka e finisce con Osimhen. Piuttosto sono curioso di vedere altro».
Cosa?
«Conterà l’atteggiamento che Rudi Garcia riuscirà a dare a questa squadra. Bisognerà vedere nel tempo cosa chiede e come viene recepito dal gruppo il suo pensiero».
Milano e Torino resteranno spettatrici?
«Non credo proprio. Ripetersi nel campionato italiano è difficilissimo e non a caso ci sono riusciti solo Juve, Inter e Milan. Però le tre big, che restano tutte fra le favorite, continuano ad avere qualche difficoltà e di questo il Napoli, cambiando meno di tutti, potrebbe trarne vantaggio».
Chi si è mosso meglio?
«L’Inter ha ringiovanito la rosa prendendo giocatori interessanti. Aveva già il gruppo più forte e ha inserito buoni attaccanti come Thuram e Arnautovic. Resta la squadra più temibile e l’autostima è salita con la finale di Champions».
La Juventus senza Europa è avvantaggiata?
«Può darsi. Nel senso che, avendo cambiato poco finora, dovrà ritrovare quegli equilibri smarriti per via anche dei tanti infortuni. Allegri e gli altri hanno voglia di riscatto, a cominciare da Chiesa. Vedremo se Pogba darà il suo contributo e serve capire cosa succederà con il centravanti».
Il Milan si è rinnovato.
«Già, ha preso diversi giocatori interessanti. Ma per Pioli il lavoro è complicato, a parte Tonali ha perso due uomini fondamentali: Maldini e Massara, gente che capisce di calcio e sa come muoversi in società come nello spogliatoio. Credo che il Milan li rimpiangerà».
Torniamo al Napoli. Al primo anno Kvaratskhelia è stato il migliore: cosa si aspetta da lui?
«Deve fare esperienza di quanto successo nell’ultima parte della stagione e semplificare il suo gioco per un ulteriore salto di qualità. Quando in Italia hanno conosciuto il georgiano hanno cominciato a raddoppiargli la marcatura, sempre più stretta. In quei casi non serve incaponirsi a cercare il dribbling finendo per perdere palla, meglio un passaggio semplice per poi cercare altri spazi. Se farà bene anche questo, compirà un salto di qualità decisivo. È il giocatore che fa la differenza».
A Napoli arriva anche Gabri Veiga.
«Un grande colpo. A dimostrazione di un club che è diventato modello da seguire. Da anni ormai De Laurentiis sta prendendo giocatori importanti e oggi i giovani di valore sono attirati da una piazza prestigiosa come Napoli. Peccato la Serie A, strutturalmente, sia diventato un supermarket, un punto di passaggio e non di arrivo per i top player».
L’ultima su Spalletti c.t.
«Complimenti a Luciano che merita di stare in quel posto privilegiato. Ha l’esperienza per mettere d’accordo tutti».
CannavaroNapoli
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