Il commento del direttore Zazzaroni:
“Gli arabi ci hanno risparmiati: alla serie A hanno sottratto i soli Brozovic, Milinkovic-Savic e Ibañez, gli ultimi due per la disperazione dei laziali (questa la capiscono soprattutto i romanisti). Non so se la notizia sia buona o cattiva, so però che il campionato che parte oggi conserva ancora contenuti positivi: non dobbiamo dimenticare che pochi mesi fa abbiamo presentato tre squadre alle tre finali europee, pur se per merito quasi esclusivo degli allenatori.
In chiave anti-saudita, ringrazio Szczesny, Zielinski e Mourinho per aver resistito alle lusinghe multimilionarie: le parole del portiere della Juve sono ossigeno: «Ho già tanti soldi, l’Arabia non mi interessa, preferisco le sfide divertenti».
Il nostro mercato estivo è stato deludente, ha premiato esclusivamente il coraggio e il senso di responsabilità di tre club: Napoli, Fiorentina e Milan. Anche l’Atalanta si è mossa benone, specie in uscita. La Juve ha fatto poco, la Roma pochissimo, l’Inter ha dovuto rispettare i soliti obblighi finanziari, limiti che l’hanno costretta a smantellare l’asse portante della formazione vicecampione europea.
De Laurentiis ha onorato lo scudetto, i tifosi e la scelta Garcia inducendo Osimhen a restare un altro anno. Natan, Gabri Veiga e Cajuste sono tre potenziali eccellenze: il Napoli risulta migliorato, per gli avversari non sarà semplice ridurre le distanze.
Per tradizione e accertata umoralità, i nostri dirigenti si agitano in particolare nell’ultima settimana, ovvero per effetto dei primi risultati del campo: pertanto i giudizi potrebbero essere corretti. Sarri, che sarà impegnato anche in Champions, ha a disposizione una Lazio più ricca di alternative, ma ancora incompleta. L’Inter, che parte da un -18 (dal Napoli), è più debole dello scorso anno, al momento non è da scudetto. Il -20 del Milan 2022-23 è un vuoto apparentemente incolmabile, se si considera che Pioli lavorerà su un organico rivoluzionato i cui valori più alti restano Leão, Maignan e Hernandez. Moncada ha acquistato una serie di giocatori-scommessa: hanno tutti qualcosa di buono da esprimere. Il Milan rappresenta l’incognita della stagione per quanto riguarda le posizioni di vertice.
La Juventus, che lavora su Lukaku da almeno cinque mesi, è stata per ora bloccata da Vlahovic e dall’impossibilità di spendere somme importanti. Con Romelu – e in più senza le coppe – sarebbe da titolo. La Roma merita un discorso a parte: Mourinho ha un solo centravanti di ruolo, Belotti, nessun gol nell’ultimo campionato, ma tanto sacrificio tattico. Sfumati Scamacca, Veliz, Arnautovic, Marcos Leonardo e Zapata, Tiago Pinto si spende per Abel Ruiz (…) e Ekitike. Ma non molla. Mou è condannato a altri miracoli.
La Fiorentina ha fatto cose splendide: Beltran, Nzola, Arthur, Parisi: se Italiano avrà un pizzico di fortuna potrà puntare a uno dei primi sei posti, scudetto escluso.
Il (mio) Bologna ha una power unit Honda (Sartori, Motta) alimentata a gasolio: il prezzo della benzina delle buone idee è ritenuto sempre troppo elevato da Saputo.
Nella parte destra della classifica, mi incuriosiscono Monza, Lecce e Genoa.
Non sarà un campionato da urlo, ma abbiamo il dovere di amarlo più dei precedenti proprio perché chi lo gestisce ha perso la voglia di investire e proteggere il prodotto. La Lega non ha ancora trovato i 900 e passa milioni dei diritti tv necessari a pagare gli stipendi dei giocatori, la progettualità resta un’ipotesi, il concetto di sistema una provocazione eppure riusciamo ancora a ottenere risultati in campo internazionale. Allontanato lo spettro della Superlega, adesso abbiamo a che fare con un nemico più pericoloso e arrogante, l’Arabia, il mondo al contrario: sbaglia chi pensa che possa fare la fine della Cina. I sauditi non scherzano, sono partiti da Ronaldo (sembrava una barzelletta) per arrivare in pochi mesi a Benzema, Neymar, Koulibaly, Luiz Gustavo, Kantè, Fofana, Brozovic, Manè, Kessie, Jordan Henderson, Mahrez, Firmino, Ruben Neves, Malcom, Fabinho e altri. Strapagheranno manager, si spingeranno oltre, anche perché l’autorevolezza delle istituzioni è ormai figlia del denaro. E dove pensate che andrà a attingere la ricca Premier ugualmente saccheggiata dai sauditi?
Se i nostri presidenti non si svegliano, tra un paio di anni si ritroveranno senz’altro col culo per terra.
“Ripartiamo dai tifosi”, promisero uscendo dal covid. In effetti proprio da loro sono ripartiti, aumentando il prezzo dei biglietti in modo vergognoso”.
Fonte: Cds