Il nodo da sciogliere per capire se Luciano Spalletti sarà o meno il nuovo allenatore della Nazionale, è la penale legata al suo contratto col Napoli. De Laurentiis ne vuole il pagamento, la FIGC non intende pagare nulla, e la cosa potrebbe addirittura finire in tribunale, come scrive oggi a Gazzetta dello Sport. “Anche in questo caso aiutano le parole di Grassani: «La clausola impegna il Napoli e Spalletti e nessun altro. Spalletti è padrone del proprio destino» E’ lui che deve pagare i 2 milioni e rotti, «Poi non è vietato che un club o una federazione, interessati a ingaggiare l’allenatore, possano surrogarsi al tecnico, versando l’importo – spiega ancora Grassani -. Se la federazione per ragioni statutarie, politiche e finanziarie è impossibilitata a legittimare un pagamento a un club a lei affiliato, allora l’unico soggetto che può sbloccare la situazione è Spalletti, rispettando l’adempimento. Dove poi prenda i soldi sono affari suoi. Dovrà essere bravo lui a negoziare con la Nazionale un compenso che sia in parte, o tutto, ristoratore di questa somma». Ma per la Federcalcio, che non ha mai pagato un club per farsi dare un allenatore da mettere sulla panchina dell’Italia, questa non è una strada percorribile. Gravina non intende dare un euro a De Laurentiis. E De Laurentiis, nel tardo di pomeriggio di ieri, ha ribadito con fermezza la sua posizione: vuole tutti i soldi che gli spettano per contratto e non farà sconti. Non hanno fruttato le pressioni e le mille telefonate piovute in giornata da Coni e istituzioni varie per indurre ADL a più miti consigli.
“Resta il muro contro muro e il paradosso di un presidente che s’impunta contro il suo ex allenatore e complica la formazione di una Nazionale che comprende giocatori del Napoli e rappresenta anche la città di Napoli. La Federcalcio lavorerà ancora di diplomazia per arrivare a una soluzione di buon senso, ma non tratterà ad oltranza. Gravina vuole arrivare a una decisione definitiva da annunciare nei prossimi giorni e la scelta sarà quella di Luciano Spalletti. Dovesse continuare il muro contro muro tra le parti, sarà poi il tribunale, in un secondo tempo, a decidere la legittimità della penale da pagare”.