Alla fine dei due ritiri, Garcia starà senza dubbio facendo le sue valutazioni. Di cose su cui riflettere ne ha avute tante. Probabilmente ha concluso che l’abito fatto su misura per questo Napoli è il 4-3-3, provare altro è difficile, ma sa anche che occorre trovare un posto a Giacomo Raspadori. Il Mattino scrive: “Il vero enigma è trovare il giusto posto in campo a Raspadori, il grande nodo. Lo ha provato ovunque, Garcia. Ma in cinque gare amichevoli non ha segnato un gol e un’altra casa, esclusa l’area avversaria, non riesce a trovarla. E poiché lui è attaccante, va trovata una soluzione. Scacciare il fantasma di Spalletti. Non è semplice, ma è quello che Garcia sta provando a fare in questo primo mese di Napoli: meno 4-3-3 possibile, più “anarchia” in mezzo al campo, meno rigore tattico negli allenamenti. C’è un tetro tintinnio di catene che si sente ancora nel castello azzurro: il cambio di preparazione atletica ha portato un bel po’ di complicazioni (Rui ha saltato mezza preparazione, Anguissa è out almeno per altri 15 giorni e sono stati numerosi i contrattempi muscolari) ma la prima cosa che deve fare il Napoli di Rudi Garcia è crescere attraverso un passaggio necessario: dire addio a Spalletti.”