È stato come far entrare i cavalli del Palio tra i canapi. Una faticaccia per Roberto Mancini, fin dall’inizio. Rientrava Balotelli e usciva Kean, si piazzava Immobile, scappava Scamacca… Impossibile tenere insieme, nella piazza della Serie A, tutti i candidati alla maglia azzurra numero 9, la più inquieta della sua gestione, che ancora oggi non ha un padrone certo. Ma finalmente, nell’anno dell’Europeo, pare esserci riuscito. Mateo Retegui, l’ultima scoperta, ha scavalcato l’oceano per accasarsi al Genoa. Gianluca Scamacca è rientrato dalla Premier e ha scelto l’Atalanta. E’ tornato anche Lorenzo Lucca (Udinese) dopo la pallida esperienza all’Ajax. Oltre confine è rimasto il solo Willy Gnonto che sembrava potersi accodare ai rimpatriati (Fiorentina), ma probabilmente finirà in Bundesliga. Comunque è più seconda punta che 9.
Il campionato che sta per cominciare sarà anche un casting per centravanti che si sfideranno di continuo. Il Mancio, affacciato al balcone, li vedrà combattere tra loro, nello stesso torneo, e alla fine sceglierà. Alla prima giornata, s’incroceranno Scamacca (Atalanta) e Pinamonti (Sassuolo), in ritardo nelle gerarchie. Alla seconda, scontro tra Immobile e (Lazio) e Retegui (Genoa), che sono in cima al ranking. Alla terza Raspadori (Napoli) contro Immobile (Lazio) e Pellegri (Torino) contro Retegui (Genoa). In base a ciò che vedrà nelle prime tre giornate, Mancini, che non ha un titolare di ruolo inattaccabile, deciderà a chi consegnare la 9 per le delicate partite contro Macedonia (9 settembre) e Ucraina (12). Immobile e Retegui si sono alternati nelle due ultime uscite a giugno, in Nations. Nessuno dei due ha incantato. Ciro ha segnato su rigore alla Spagna, ma il gol azzurro su azione gli manca dal 16 giugno 2021 (Svizzera). Un Europeo fa. Ha 33 anni. Proprio dopo la Spagna, il c.t. annunciò la necessità di una svolta giovane. Ma se Ciro continuerà a segnare in A, non sarà dimenticato. Nel precampionato il bomber della Lazio, reduce da un campionato da 12 gol, dopo tre oltre i 20, ha dato segnali confortanti. Ma non avrà più accanto un distributore di magie come Milinkovic. Retegui ha entusiasmato al debutto azzurro: 2 gol in 2 partite. Meno bene in Olanda. Viene da un altro calcio, avrebbe bisogno di un pugno di partite consecutive per prendere fiducia e confidenza. Di sicuro il trasferimento in A lo aiuterà, anche se il Genoa, verosimilmente in lotta per sopravvivere, non lo assisterà con le qualità che la Lazio potrà offrire a Immobile. La sensazione forte però è che non sarà un ballottaggio a due, come fu a lungo Belotti-Immobile.
La sensazione è che Scamacca possa risalire presto verso il ruolo di prima scelta che Mancini gli aveva assegnato nel dopo-Europeo quando gli concesse una serie di partite per decollare. Disputò alcune buone prove, ma in 11 presenze non ha mai trovato il gol. Il trasferimento al West Ham, che gli ha concesso solo 16 partite di Premier, lo ha tolto dai radar. La scelta di Bergamo lo riposizionerà. Prima di tutto perché è stata, appunto, una scelta. All’Atalanta sono stati conquistati dall’entusiasmo con cui Scamacca ha accettato la sfida per avere più campo e riconquistare la Nazionale. Gasperini, che ha fatto segnare 24 gol a Milito e 23 a Zapata, ha sempre coccolato i 9. La Dea corre sempre in avanti, verso le punte, anche senza palla. Il secondo del Gasp, Tullio Gritti, ex bomber, è un sapiente educatore di 9. Sotto la loro cura, Hojlund è diventato un altro: arrivato per 17 milioni, è ripartito per 75. Se Scamacca, che ha buone basi tecniche, farà un miglioramento del genere, Mancini avrà ciò che cerca dal 2018.
E se Pellegri… Giacomo Raspadori ha la forza della duttilità. Garcia lo ha provato mezzala, Mancini sa che può impiegarlo largo o al centro come 9 di manovra. In azzurro ha sempre fatto bene (5 gol). Il rinnovo al Napoli gli ha dato ulteriore fiducia, ma deve trovare più campo e più porta: 2 gol nel campionato scorso sono pochi per un attaccante. Il discorso vale anche per Moise Kean, che ha disputato un buon pre-campionato (gol al Real). A 23 anni deve imporsi la stagione della svolta. Il mistero buffo Vlahovic-Lukaku che si trascina e gli acciacchi del serbo, potrebbero candidarlo titolare al debutto di Udine. Se aggredirà bene i primi tre match di campionato, potrebbe ritrovarsi a Coverciano. Pietro Pellegri ha disputato un buon Europeo Under 21, gran gol alla Francia, ma soprattutto ha trovato continuità di rendimento che gli infortuni gli hanno sempre negato. Se la confermerà al Toro, avrà gli occhi di Mancini addosso, perché ha tutto per rispondere all’identikit richiesto: bagaglio tecnico, fisicità, personalità. A soli 22 anni. Aspettiamo la crescita di Sebastiano Esposito, Lorenzo Colombo, Lorenzo Lucca… E l’aspetta Mancini, spettatore di quella specie di Grande Fratello che sarà la nuova Serie A: i 9 azzurrabili sono nella Casa.
Fonte: Gazzetta dello Sport.