Il pericolo Al-Ahli torna a scuotere le giornate azzurre. Perché gli arabi non hanno deposto le armi: si sono concentrati su altre operazioni in queste ore, ma preparano un nuovo assalto, forte del fatto che Osimhen non ha detto no al corteggiamento. Già, Osi sta giocando su due tavoli: il rinnovo-fedeltà del Napoli (base da 10 milioni a stagione fino ad almeno il 2026) e poi la faraonica offerta degli arabi del fondo sovrano di Ryad (il Pif) che sembra abbia raggiunto la sbalorditiva cifra di 35 milioni di euro a stagione per i prossimi cinque anni.
È una situazione che fa girare la testa al bomber e che, forse, spinge il nigeriano a riflettere sul suo futuro: è fermo da tre giorni per un affaticamento muscolare accusato poco prima l’amichevole con il Girona ed è probabile che la sua testa, adesso, sia altrove.
Certo, il passaggio non da poco è che Osimhen tiene ancora aperta la porta dell’addio, non ha rifiutato (ma come avrebbe potuto?) le avances principesche arabe. Gli intermediari dell’Al-Ahli erano spariti di scena, scomparsi. Il che lasciava pensare a una rinuncia, a un’altra resa dopo quella per Mbappé.
Invece, la controffensiva è in agguato. Nonostante i progressi per il nuovo contratto, l’apertura totale di De Laurentiis a un aumento record dell’ingaggio (mai nessuno nella storia azzurra ha superato i 7 milioni di euro di stipendio) ma anche la disponibilità enorme di Calenda, il suo agente che lavora da mesi al miglior prolungamento possibile con il club azzurro.
Il punto è: il presidente De Laurentiis. E stavolta non c’è plusvalenza che tenga. Il patron ha già detto di no e si prepara a un altro no persino a un’offerta da 200 milioni, il famoso “duecentino”. Perché adesso, a meno di due settimane dall’inizio del campionato, sarebbe difficile trovare un sostituto (c’è David ma pure il Lille non lo cede ora).
E Osimhen diventa incedibile. E la decisione del Napoli sembra essere definitiva. Ed è quello che verrà detto agli arabi quando torneranno a bussare alla porta. Ma è una faccenda che scuote il clima in queste ore. In ogni caso questa settimana sarà decisiva per dipanare la matassa.
Ma gli arabi fanno sul serio, e il muro del Napoli sembra quello del Psg che pure si è rifiutato di sedere al tavolo per trattare l’addio di Mbappé. Il pericolo, insomma, arriva da Oriente e non dalla Francia, come invece sospettava De Laurentiis. E alla fine il massimo che si può ottenere per l’Al Ahli (e per Osimhen) è gettare le basi per il trasferimento la prossima estate.
Ieri finalmente la firma per il rinnovo di capitan Di Lorenzo (fino al 2028) annunciata dal patron sorridente. L’altro pezzo mancante, dopo l’arrivo di Natan, è il centrocampista: Koopmeiners è stato cercato già a luglio, ma l’Atalanta lo valuta 50 milioni di euro.
Fonte: Il Mattino