Osimhen è incedibile, a meno che non si presenti qualcuno con il «duecentino» invocato da Adl: in giro, per ora, non ci sono «folli» corteggiatori, il Psg sta sotto la Maginot del mercato; per i petroldollari Osi può permettersi di aspettare o almeno così pare – e comunque il pericolo resta quella specie di palude dalla quale bisogna scappare. Osimhen ha voglia di restare, a condizione chiaramente diverse, con un ingaggio che sia proporzionale all’eventuale cifra della clausola: mica facile mettersi d’accordo. L’umore è chiaramente variabile e lo sottolineano i sei appuntamenti tra Dimaro-Folgarida e Castel di Sangro che De Laurentiis e Calenda, il manager del nigeriano, hanno assecondato ognuno attraverso le proprie strategie: c’è bisogno di incontrarsi ancora, chissà quante volte, per riuscire a far convergere quegli interessi che sono ovviamente difficili da conciliare. Fonte: Cds