Mondiale donne – Sudafrica/Italia per le due compagini è come una finale

Le azzurre sono superiori alle avversarie ma dopo il pesante ko con la Svezia l’aspetto psicologico sarà decisivo

Dentro il cuore, l’esperienza, il sangue freddo. Dentro l’abitudine. Dentro le senatrici. Domani c’è la sentenza. Domani contro il Sudafrica bisogna vincere o almeno pareggiare con la fondata speranza che l’Argentina non batta la Svezia tritatutto. Una partita da dentro o fuori è già complicata di per sé. Se arriva poi dopo cinque sberle, la condizione psicologica è fondamentale e per questo occorrerebbe gente più rodata. La c.t. Milena Bertolini ci sta pensando seriamente e potrebbe inserire in ogni reparto giocatrici che le danno più garanzie sul profilo della tenuta mentale.

Tocca a Girelli? La sfida sulla carta non è affatto proibitiva: il Sudafrica è al numero 54 del ranking, l’Italia è al sedicesimo. Ma per vincere bisogna far gol. E se parliamo di gol ed esperienza il discorso non può che andare su Cristiana Girelli. Guarda caso la 33enne attaccante della Juventus è l’unica azzurra ad aver segnato fin qui, entrando e risolvendo nel finale la partita con l’Argentina. La Bertolini ha già detto di non vederla da prima punta e ha alternato Giacinti e la 18enne Beccari (reduci da ottime stagioni con Roma e Como). Ma quando il gioco si fa duro, Girelli comincia a giocare. Non a caso in 105 partite azzurre (più di tutte) ha segnato ben 54 reti. Difficile che possa partire dalla panchina, più facile che Bertolini le adatti il sistema.

 

Altre varianti Anche negli altri reparti ci si può aspettare delle variazioni sul tema, nel senso delle pedine. A centrocampo, per esempio, potrebbe entrare in pianta stabile Giada Greggi. Lei è giovane, ma nella Roma ha dimostrato di avere carattere da veterana, fiato e grinta da vendere. Dato per scontato che il play Giugliano non si tocca, potrebbe prendere il posto della Caruso, che tra l’altro è diffidata, o più probabilmente della nostra stella nascente, Giulia Dragoni. La giocatrice del Barcellona ha solo 16 anni e ovviamente per lei non è facile gestire le emozioni con tanta attenzione mediatica. Bertolini potrebbe darle un turno di riposo. In difesa invece avanza nella fascia destra la candidatura della veterana Elisa Bartoli. Il capitano della Roma scudetto ha esperienza e la grinta che serve nelle gare delicate. Ma per sostituire Di Guglielmo, un po’ in difficoltà, c’è anche l’alternativa della bianconera Lenzini, che ha la fisicità che serve contro le sudafricane.

 

Il nodo portiere E veniamo alla faccenda più delicata per Bertolini: quella del portiere. In questo campionato del mondo il c.t. ha lanciato Francesca Durante, che con l’Inter è stata la migliore del ruolo nell’ultimo campionato. Nella sfida con l’Argentina ha dimostrato tutte le sue qualità, ma contro la Svezia ha toppato (causa anche la difesa) nelle uscite alte, un fondamentale su cui deve ancora lavorare. Uscite che serviranno anche contro il Sudafrica. Così può tornare in ballo la garanzia Laura Giuliani. La numero uno del Milan, titolare di lungo corso (75 presenze con la maglia azzurra) è stata frenata nella preparazione per un problema alla caviglia che adesso sembra superato. Sul piano tecnico, ma soprattutto su quello dell’esperienza e della sicurezza che sa dare al reparto, ci sta un cambio della guardia. Però la Durante, che ha quattro anni in meno della compagna, è di sicuro il futuro della porta azzurra e togliendole fiducia si rischia il contraccolpo psicologico. Quello del portiere è un ruolo che ha più implicazioni dal punto di vista emotivo. Così per Bertolini sarà una scelta delicata. Vedremo cosa deciderà in merito, ma di sicuro in un ruolo o nell’altro manderà in campo l’esperienza.

A cura di Fabio Bianchi (Gazzetta)

 

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