I capitani di lungo corso a quota sette ci sono due napoletani doc, di cui uno d’adozione. Paolo Cannavaro e Bruno Pesaola che a Napoli ha lasciato il segno da calciatore, da allenatore e da uomo. Ancora oggi le sue battute e la sua visione della vita fanno parte dell’arredo culturale permanente del tifoso azzurro. Ma era un altro calcio, un altro modo di stare al mondo: le frasi fatte non si sapeva nemmeno che cosa fossero, si spigolava con l’ironia e il Petisso era un maestro della disciplina. Se Juliano è stato il capitano storico, Maradona è stato il capitano-condottiero. Sei stagioni con la fascia al braccio, gentile omaggio di Beppe Bruscolotti alias pal’e fierro. «Mi promise che avremmo vinto lo scudetto ed è stato di parola». Di Lorenzo non ha promesso nulla, non è nel suo carattere ma in fondo il Napoli ha avuto due capitani che hanno vinto il tricolore: uno è Diego, per due volte, e l’altro è lui la littorina della Garfagnana. L’uomo scelto da Spalletti per la stagione indimenticabile. E da Giuntoli che lo portò a Napoli quando in panchina c’era Ancelotti.
Fonte: Corriere dello Sport.