Foschi: “Zielinski? Solo in un caso può essere ancora decisivo. Sul futuro di Zanoli…”

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Foschi, direttore sportivo ed ex presidente del Palermo:

 

Il Palermo, ai suoi tempi, fu distrutto dai poteri forti?
“Dai poteri forti sicuramente, una situazione che non si è mai capita del tutto. L’episodio di Zamparini risaliva a tre anni prima. Quando sono arrivato tutto fu fatto regolarmente, dal pagamento degli stipendi all’utile di venti milioni. Tuttavia, c’era qualcosa che non quadrava sicuramente. Qualcuno mi diceva di fregarmene, ma sentivo di voler fare ancora del bene a Palermo, in cui ero stato otto anni. Si decise di indagare per una partita di anni prima, e per cose che non esistevano.
Una squadra di Serie B mandò addirittura il proprio avvocato al tribunale di Roma, per essere sicura che il Palermo non disputasse il playoff. Mi esclusero e non mi permisero di disputarli, salvo ripescare la squadra dopo sette mesi. Io avevo, però, già mollato, e qualcuno ne approfittò per ripescare il club dai dilettanti.
Era qualcosa che non era mai successo. Impedire ad una squadra di disputare gli spareggi per un discorso che risale a tre anni prima. O non la fai partecipare al campionato o aspetti i playoff. Le istituzioni vennero addirittura a dirmi di aver sbagliato… Mi dissero di non preoccuparmi perché era una cosa antisportiva, ma da dove è partita questa commissione di indagine?
Oggi sono a casa con le ferite, e non ho mai sentito nessuno parlarne. Oggi si discute del Lecco, e sento parlare di vergogna. Quel che vorrei dire a Balata è: cosa pensa del Palermo? E c’è un motivo se è da lui che voglio saperlo… Ci sarebbe una grande indagine da fare! Ci sarebbero da fare trasmissioni di ore, e non so se i soggetti che oggi parlano si esprimerebbero ancora”. 
Il calcio italiano è proprio per queste dinamiche che è alla deriva?
“Sicuramente non abbiamo dei parametri o degli incassi televisivi per poter fare determinate operazioni. Il nostro campionato, dunque, vede partire giocatori importanti. Basti pensare all’operazione Cristiano Ronaldo, che ha visto la Juventus riscontrare difficoltà per andare avanti. CI si è inventati questa formula per la Supercoppa… Oggi come oggi, sono poche le squadre che possono lavorare in un certo modo. È andata bene a De Laurentiis che ha trionfato a Napoli pur operando in modo accorto – e lungimirante – sul mercato. Conosciamo benissimo le dinamiche, inoltre, che riguardano le milanesi. Andrebbero intrapresi dei provvedimenti.
Quel che posso dire è che ci sono delle percentuali che non possono uscire dal sistema calcio. Mi riferisco alle commissioni ed ai parametri zero. Si fanno orecchie da mercante, a riguardo, perché evidentemente a qualcuno sta bene. Sono percentuali a cui la stessa Lega acconsente, ma se qualcuno vuole pagare quaranta milioni per un parametro zero sono soldi che non possono uscire dal sistema calcio: Che li dia di tasca sua! È un qualcosa che non esiste! Quando arrivai in Lega, anni fa, si discuteva delle commissioni di una stagione, e soltanto la Fiorentina aveva speso quindici miliardi di vecchie lire… Si è parlato di misure e correttivi, ma si è deciso di non fare niente.
A parlare troppo, oggi, io sono a casa. Mi divertivo un mondo, vincevamo una partita eravamo già in Serie A. Nessuno mi ha mai fatto un’intervista perché per molti andava bene così. Cairo, di recente, mi ha offerto sei pagine della Gazzetta per poterne parlare, ma nessuno che parli di cosa sia successo ad un disgraziato dopo quarant’anni di calcio, e di passione”. 
È possibile vincere con i conti in ordine come fatto da De Laurentiis, o ritiene si tratti di un caso?
“De Laurentiis ha sofferto negli anni di Gattuso ed Ancelotti. Qualcosa ha anche sbagliato, soprattutto nelle dichiarazioni ed uscite. Poi, ha avuto la fortuna di potersi avvalere di un gruppo di lavoro eccezionale, capace di garantire risultati importanti. Il presidente è stato certamente bravo nel costruire un organigramma di valore ed efficienza”. 
Zielinski sta dimostrando di essere importante per le dinamiche di gioco degli  azzurri?
“L’età gli impone di dimostrare il massimo di sé stesso. È un calciatore che deve cercare una continuità che, invece, non ha mai avuto. Se riuscirà ad imporsi in tal senso, forte di qualità indiscusse, sono del parere potrà fare ancora la differenza in azzurro”. 
Ritiene giusto rinnovare il contratto di Mario Rui, o crede si tratti di semplice riconoscenza?
“Non credo si possa parlare di riconoscenza. È un rinnovo che ritengo essere giusto e legato all’appartenenza di determinati giocatori. Chi mostra attaccamento alla maglia non può che meritare di rimanere ancora a lungo al Napoli. Rinnovi come quelli di Rui e Zielinski, dunque, non possono che fare piacere”. 
Zanoli è finito due giorni di seguito sui principali quotidiani sportivi portoghesi mentre in Italia non se ne fa quasi mai menzione…
“Non saprei… Non mi affido mai alle valutazioni di quotidiani e critici, quanto piuttosto a chi è chiamato al giudizio tecnico della squadra. Chiaramente, attestati di stima come questi fano piacere. Personalmente, è un giocatore che a me piace molto. Sul giovane sussistono valutazioni importanti, che saranno fondamentali per la crescita del calciatore. C’è la possibilità di maturare una certa esperienza all’estero, proprio in Portogallo. Sono sicuro che verranno assunte le decisioni più opportune”. 
Napolinews
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