Ieri a Dimaro sono arrivati Osimhen e Zielinski, due chiavi del successo: Osi è il centravanti dei gol possibili e impossibili (e quanti), è il capocannoniere, è un uomo squadra che fa la differenza, che ti consente di giocare in modi differenti, che ti risolve le situazioni in un groviglio, che segna e fa segnare, che domina i cieli in fase offensiva e difensiva. Certo, alle spalle c’è il collettivo e c’è Kvara al suo fianco, ma con ogni dovuto rispetto alla logica del gruppo anche i neonati si accorgerebbero della centralità del suo ruolo. Anche Zielinski, tatticamente quanto tecnicamente, è uno di quelli che fa la differenza: galleggia tra le linee e detta i cambi di modulo, rifinisce, inventa, strappa e con quel tiro di destro e sinistro potrebbe segnare molto di più: le rispettive situazioni contrattuali – scadenza 2025 e 2024 – sono argomenti primari per il futuro del club e per il presente di Garcia. Inutile girarci intorno. Importante e simile a quella di Zielinski è anche la storia di Lozano: il Chucky sta recuperando dall’infortunio al ginocchio sinistro e come il collega è in scadenza nel 2024. DeLa è stato chiaro con entrambi: o rinnovano al ribasso (guadagneranno rispettivamente 4,8 e 4,5 milioni per l’ultima stagione), o vanno via o rischiano di andare fuori rosa. Fonte: CdS